Questo potrà sembrare un post fanatico da parte di un fanatico che si occupa di fanatismi musicali: pazienza, ma qui si parla in realtà di come dare una notizia, come fare informazione. Sulla morte della popstar David Bowie l'impatto, piaccia o meno, è stato planetario, dai grandi network come BBC e la CNN che hanno fornito una copertura degna di un leader politico o religioso (esagerando, se si vuole, ma tant'è), fino alla Santa Sede che, caso inedito, ha scomodato l'Osservatore Romano. Da noi, Mollica ha (de)rubricato la faccenda a notiziola da do-re-ciac-gulp, la sua cazzatella dove passano in rotazione sempre i soliti, Benigni, Fiorello, Mina, il fantasma di Fellini, eccetera, con contorno di superlativi, e limitandosi a un paio di aneddoti tra i quali quello con Celentano, il suo amicone (suo di Mollica). A questi livelli, meglio lasciar perdere del tutto, si fa una figura migliore o meno peggiore; questo è un modo di tirar via imbarazzante, o che almeno dovrebbe esserlo per la cara azienda, alias servizio pubblico, che ogni tanto dovrebbe pure avere il coraggio di cacciare qualcuno a pedate. Ma si può ricondurre sempre tutto a un cartone animato dal sapore privato, io, mammeta e gulp?
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