Tu lo sai quando ti prende la stanchezza che non si spiega, sa di vuoto, spaventoso vuoto che riempie la vita, sa di voglia di sparire, di dormire, non combattere più, non sentirsi più inutile, vuoto, perduto. Tu lo sai? Quando chiudi gli occhi e ti arrendi e capisci che niente serve a salvarti, che la vita è un lungo inverno a perdere le sue stagioni, a bruciare i tuoi impulsi, e resta solo inutilità. Tu lo sai la sconfitta che tatuaggio lascia, non potrai mai strappartelo e solo saperlo ti sfianca, solo il ricordo ti ammala. E tutto è sconfitta, specie gli apparenti successi. Tu lo sai, che non ha senso questo restare per nessuno, questo odiare ciò che amavi, sentirtene saturo, offeso, e di tutto non poterne più, di te stesso non poterne più. Al punto da non avere più parole, non più pretesti, compassioni, alibi. Tutto è vuoto, senza dolcezza di lampioni nel fumo della notte, senza dispersione di te per i vicoli, tutto è vuoto nell'universo di te, come un frullo d'ali che si spezzano, ricadono con un tonfo soffuso, orribile. È vuoto e il liquefarsi d'echi non è un motivo, non ti merita tenerezza, i giorni cadono lenti, manifesti bagnati dai muri, le prospettive si dirottano, si spezzano con schiocchi d'ossa, le lacrime esplodono, poi solcano ricordi, assenze di ricordi, mancanze di vie di fuga, privazioni di incognite. Tu lo sai, quando ti manca la forza di urlare il riassunto di una vita, e intanto il cuore batte, batte eppure non sei vivo, senti solo quei colpi di martello, di campana, quel ritmo inesorabile che consuma il tuo silenzio, eppure non sei vivo.
Anche questa stagione,con le poche ore di luce e il freddo,ha la sua parte. E poi le feste,che più d'uno lasciano stranito.
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