È che mi son visto organizzare un concerto con i miei amici, quelli con cui lavoro, mi sono visto crescere l'attesa, coinvolgere il pubblico, ricevere gli artisti, amici pure loro, assistere alle prove, raccontarci la vita, che siamo rimasti indietro, spettegolare e ridere, andare a cena, comportarci come una mafia innocente mentre fuori aspetta la gente, immaginare scorribande insieme, confidarci a vicenda mentre il palco chiama, vedere il teatro pieno, colmo di felicità, un ultimo abbraccio, le luci si arrendono e vederli scagliarsi nella magia è provare ammirazione e una fitta d'invidia buona e poi d'un tratto sentire raffiche e solo corpi che cadono, solo corpi che urlano.
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