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EPPURE E' TUTTO VERO


Conservo tutte le vostre lettere e questa l'ho recuperata da un passato che mi pare improbabile, "eppure è tutto vero", per citare il Poeta. Fu uno dei primissimi spettacoli, alla fine del 2007, insieme a Paolo Benvegnù, co-organizzato dall'amico Roberto Ghegin. Allora non erano così consuete le collaborazioni tra giornalisti e artisti, siamo stati tra i primissimi a provarci e adesso le fanno praticamente tutti, anche con una certa tronfiaggine. Mentre quegli spettacoli umili, pionieristici, molto ingenui per la parte che mi riguardava, avevano qualcosa, e lasciarono una magia in chi veniva a sentirci. Quella volta lessi un ricordo di mio padre, ancora vivo benché in fase terminale (sarebbe morto poche ore dopo), e ce ne volle di incoscienza. Dopo il reading, mi fecero dormire in un sottotetto con un letto che aveva navigato tutti i mari del mondo prima di fermarsi sotto la mia schiena: aveva la radio nella testiera, e quella radio l'aveva fornita mio padre. 

"Castelfranco veneto,venerdì' sera. E' da un po' che non vengo al Buenaventura,penso almeno un annetto. Fanno spesso iniziative interessanti ma non ho proprio il tempo per seguirli,dormo a casa tre sere a settimana... Eppoi ci sono quelle mura,quella mura che trasudano volonta',impegno,voglia di cercare un posto nella storia o
 quantomeno una loro storia... Ma il loro destino,più che
 politico,logistico,e' segnato.. Chissa' dove andranno a finire
 nei prossimi mesi.. E'gente tranquilla,non e' un centro
 sociale,e' un posto d'incontro ma non credo proprio che alle
 spalle abbiano un Casarini che fa il rivoluzionario coi soldi di
 mamma'(padrona di mezza Mestre,da quel che mi dicono amici del
 posto...).. Ed io non posso farci niente. Mi dispiace. Venerdì e' il giorno peggiore della settimana per me,arrivo sempre
 in riserva e gia' a duecento km da casa penso al divano... Ma
 stasera c'e' Massimo,in qualche maniera devo alzare il culo e
 mettermi in posizione verticale. Mi affido alla speranza che lo spettacolo inizi tardi.E cosi' per fortuna e'. Mi riconosci subito appena vengo a salutarti.Non me l'aspettavo! Ma che memoria visiva hai?quasi meglio della mia?impossibile... Lo spettacolo e' più o meno come me l'immaginavo, molto interessante l'uso della normalissima chitarra da parte di Paolo. Qualcuno verso meta' se ne va via,tu e Paolo non trattate temi allegrissimi e forse ogni due-tre letture occorrerebbe un''break'' con qualcosa di non dico allegro(che non puo'essere nelle tue corde se hai appena letto qualcosa su tuo
 padre)ma qualche riflessione tua su situazioni o personaggi
 famosi(molto riuscita quella di Pasolini,secondo me) o qualche
 raccontino tuo tragicomico che,come ha osservato giustamente una tua lettrice tempo fa,ti vengono benissimo(ricordo bene per esempio quello sul fai da te)...per non parlare delle tue analisi sul mondo giornalistico-televisivo,sempre molto centrate. Non puoi,Massimo,non puoi metterti a leggere cose su tuo padre e
 tenerci ''staccati'' da te. Forse più di qualcuno non
 ha capito che la voce rotta dall'emozione non era una messinscena
 tua,io l'ho capito subito,e mi sono chiesto''ma come cazzo
 fa ad andare avanti a leggere in quelle condizioni?''.Lo
 so,sei un marinaio che di tempeste ne ha viste e che senza mare non sai più stare,a costo di cuccarsi una tempestina al giorno,ma
 perche' le prossime volte non ci metti tutti a semicerchio a due
 metri da te e da Paolo?Come facciamo ad allungarti una mano e ad
 abbracciarti da cosi' lontano?E perche' non porti con te un
 grosso ventilatore,cosi' quel cappello nero lo facciamo volare
 come se con esso partissero lontane da te anche quelle lacrime
 strozzate? Non sapevo che tu e Paolo da piccoli frequentaste quel teatro milanese che ora e' diventato una banca,e' splendido tutto cio'(un po' meno la fine che ha fatto quel posto...) E poi non li vogliono chiamare segni del Destino... Non ti credo quando dici che non sei più un giornalista. Lasciamo stare quella marmaglia che oggi si spaccia per giornalista,sai meglio di me che per gente cosi',servi dei servi,e' l'unica possibilita' che hanno per darsi un tono,un contegno(nell'assoluta mancanza di contegno,e' questo il
 bello.. no?),per poter parlare di se' con il petto un po'
 gonfio e con la schiena a 10 gradi e non a 90 come sempre... M'e' dispiaciuto vedere che i tuoi libri non hanno un produttore,ma che sono stati fatti interamente da te... Non leggo molti libri l'anno,ma se il mondo del libro ha bisogno di storielle improbabili senza un minimo filo che le colleghi alla realta' o di biografie obbligatoriamente parziali,e non invece di ''cose vere'',''di cose tue
 perdio!''come diceva Remo Remotti nella lettera a Mario dal
 Peru',allora posso credere che anche il mondo del libro ha preso
 una strada senza via d'uscita. Peccato non aver portato quella ragazza che speravo sarebbe venuta con me,e' una che ha bisogno di credere che al mondo ci sia ancora gente vera, sincera,''puramente''cattiva ed incattivita perche' il mondo ti chiede di esserlo e se hai tue idee devi camminare con esse davanti a te mostrando i denti pur di difendere te e loro stesse,ad ogni costo. Grazie di tutto,a questo punto aspetto due tuoi libri:uno su Renato
 Zero,come hai gia' preannunciato nel tuo blog(lo portero' alla
 mamma della mia amica Daniela,che era una grandissima sua fan prima che quella malattia che ha tuo padre e che io
 chiamo''inevitabile ed ineluttabile sfogo del corpo in caso di
 accettazione forzata di cose troppo pesanti per quella
 creatura'' se la portasse via tre anni fa... La casa della
 mamma di Daniela e' fatta di un centinaio di portaritratti di
 lei,ed ogni volta che qualcuno va a trovarla la mamma si mette a
 parlare a voce alta guardando il soffitto,''Daniela,visto chi
 e' venuto a trovarti?'' .Non ho fatto in tempo a spingere
 la sua carrozzina ad un concerto del suo Renatino,ma grazie a lei ho imparato a vibrare di commozione come una foglia ogni volta che ascolto la sua cassetta con dentro''La maschera''. Un abbraccio a te e a Paolo". 
Diego di Bassano

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