Sono inchiodato da una febbre che non passa, come mi capita intorno ad ogni ferragosto, al culmine dello stress di un anno che mi fa esaurire le riserve. Sempre la solita storia, anche da bambino, mattinate reiette a guardare il soffitto mentre tutti erano al mare. Sono qui che mi trascino senza uscire e un pensiero mi martella teneramente la mente: vorrei avere abbastanza soldi da potere adottare un bambino; e pure un cane. I gatti li ho, altri cerco di smistarli, di fare il meglio per loro. Un cane forse riuscirò. Un bambino lo vorrei, prima di morire. Ho sempre aspettato questa grazia, convinto com'ero, fin da piccolo, che chi adotta è genitore due volte. Mia moglie è d'accordo con me: non sono i vincoli di sangue a contare – io non li ho mai avvertiti, io che dormo dove capita, in un disordine da zingaro, e sono allergico ad ogni istituzione, e non riesco a tener dietro a qualsiasi obbligo e la burocrazia mi avvilisce, ecco, io ho un'idea diversa della famiglia. Della paternità. Andrei in qualsiasi imbuto dell'orrore a rubare chi posso, senza idee preconcette, senza immagini a prescindere. Senza colori in mente, linguaggi, latitudini a priori. Andrei dove capita, per tornare, a 51 anni mi sento ancora in grado di farlo. Farei di tutto, diventerei disonesto, mi prostituirei per questo. È come se capissi che non ho più tempo, per assecondare la speranza di una vita, sempre accantonata. Io sono per l'adozione, il seme non mi interessa e così invito voi: chi potesse, ci pensi. Non incaponitevi. Non disperatevi se mai. Ci sono già tanti bambini, troppi bambini che affondano al mondo: perché metterne alla luce di nuovi, quando ci aspettano? Non lo so che sarà di me, quanto mi resta da vivere, se riuscirò a compiere qualcosa di buono nell'ignoto segmento che mi rimane. So che non è uno scherzo, lo so bene che costa, prima ancora di cominciare, costa in corruzioni, in garanzie, nella via crucis burocratica che non può mancare. Per questo so di non poterci ancora arrivare. Ma m'inventerei qualunque cosa per diventare padre del caso, della speranza, un padre ladro di una attesa strappata al buio.
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