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ZOMBIE DI PROVINCIA


Michele Buoninconti il pompiere ha esattamente la faccia di chi fa quello che ha fatto e cioè far fuori la moglie Elena Ceste per poi mettere su una patetica messinscena con le guardie. La faccia è quella del paranoide bigotto che sprofonda nel vortice dell'impotenza. Insomma un diversamente talebano, un fondamentalista cattolico. Ma per la brava gente di Costigliole d'Asti non poteva essere stato lui perché “andava in chiesa”. Per la psicologia sociale, un tipico caso di dissonanza cognitiva collettiva, ma si potrebbe più sbrigativamente chiamarla ipocrisia di paese, non priva di insopportabile stupidità. Non poteva essere stato il Michele, ossessionato com'era dai suoi demoni mistici? Ma l'Italia, a dispetto delle sue escandescenze internettiane, è ancora al 90% quella degli ottomila campanili, della provincia da incubo che non crede a niente, superstiziosa, di religiosità pagana e servile, “Lassa sta' i pret”, “Pret e dutur el toca no”. Ogni tanto mi capita di avventurarmi in qualcuna di queste Twin Peaks nostrane, da nord a sud, e la sostanza è sempre la stessa: qui non si fa niente, qui quasi tutti sono ubriachi violenti o drogati, mi dice mestamente chi mi accompagna. Non dissonanza cognitiva ma malignità mascherata, perbenismo di merda che dietro le tende sputa veleno. “L'è sta lù, l'è sta lù”, ma pur che arrivino le telecamere alle quali ripetere tutto il contrario, ma no, l'è un bravissimo ragazzo, uno di noi, uno che va in chiesa. Così ad Avetrana, profondo sud, così a Costigliole d'Asti, sprofondo nord, così a Santa Croce Camerina, che sta in un'isola. Non è che la gente creda alla gente, anzi “dove tutti si conoscono” si sa subito cosa è davvero successo e non per intelligenza o raziocinio ma per quell'istinto maligno che ti fa desiderare il peggio che poi spesso, quasi sempre, coincide con la verità. No, la gente non crede ai suoi simili, specie nei villaggi di anime morte e gli zombie godono quando possono rianimarsi grazie alla carognata belluina di uno più zombie di loro che finalmente ha perso il controllo. Il Michele era un folle, un impotente e nel borgo lo sapevano tutti, voleva “raddrizzare la moglie”, ne immaginava di continuo gli abbandoni con altri uomini che forse anche c'erano, dopo anni con uno come lui, ma tutti a fingere di no. Poi, quando un altro colpevole non si trova, quando le indagini fatalmente convergono, le lingue cominciano a sciogliersi, i denti del veleno a schizzare. Alla fine si convincono tutti, per dire che tutti ammettono quel che sanno già. “L'è stato lui, il Michele, ma non ci volevamo credere”, ha detto uno. Non perché fosse troppo orrenda la storia, ma perché non conveniva, non era ancora maturo il tempo.

Commenti

  1. questo pare proprio il tipico sfigato che non sopporta l'idea che la moglia sia meglio di lui in tutto.
    vit

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  2. si li' e' proprio cosi' ,si parla solo dietro,mai davanti,sono tutti gretti e meschini,mentalita' bacata e religiosita' fanatica... ti ammazzano il cane o il gatto,xche' non possono ammazzare te....solo soprusi e dispetti ho avutoin 25 anni che abito in zona,purtroppo e posso dire che il vicinazzo,sempre in chiesa,molto amico e compagno di rosari e di messe giornaliere con michele.,mi ha avvelenato l'esistenza con i suoi dispetti,con i suoi soprusi,mi ha avvelenato una cagna... ora non taglia il suo pino di ben 25 m,che e' pericoloso,visto gli smottamenti e la caduta alberi,dell'altra settimana,mi ha detto che se cade sulla mia casa e' contento,in passato mi minaccio' con una pistola di ordinanza,e' pure in divisa,lei non sa chi sono io,un filo della telecom rotto,x cui 12 giorni senza telefono,guarda di tagliare i tuoi rami sopra ,e lui... io il telefono ce l'ho e non e' guasto...capito che welementi in zona?bisogna man dargli presto dei rom,a far giustizia,cosi' dopo tanto patire,manco ci sporchiamo le mani1 e poi sono sempre in chiesa,e 4 volte l'anno a mediugorijie,capito che elementi,i nativi di c...!

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