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QUANTO COSTA LA PACE


Sì, io sono anche contento di sentire pizzicagnoli, ragazzi di passaggio, brave signore coperte di veli da capo a piedi ripetere, vagamente inorriditi, che “Nuu, Islam e pasce, pasce pasce”. Quasi che certi attentati venissero da tutt'altri che i propri correligionari. Solo che non mi fanno sentire poi così tranquillo, insomma, con tutta la buona volontà non mi basta. Non può bastarmi. Primo, perché tutti mentono, come insegna l'imprescindibile dr House. Secondo, perché, se non mi inganno, il messaggio di “pasce” dell'Islam è rivolto al suo interno e ai suoi adepti: gli altri, se lo prendiamo alla lettera, vanno maciullati e cancellati dalla faccia della terra. O, comunque, se lo fanno le punte avanzate, esaltate dell'Islam militante, pazienza, è andata così, che sarà mai. 
Ora, lasciamo pur perdere la spirale del rispettare tutte le culture, meno la nostra, d'origine, che si ostina a considerare femminicidio, nonostante tutto, il massacro di una moglie anziché una benemerenza agli occhi del Profeta. 
Lasciamo correre la solfa delle colpe dell'Occidente, anche se qui c'entrano niente, nel senso che senza dubbio l'Occidente ha le sue colpe anche gravissime, né più e né meno dei regimi asiatici e africani disseminati per un mondo ambiguo; senonché queste colpe, spesso, rifulgono di riflesso su responsabilità tutte dirette degli stati islamici, vedi la Siria, vedi i vari califfati dove se non si interviene (con tutte le ambiguità del caso) si assiste da imbelli ai genocidi, ma se si interviene si viola il diritto interno (teocratico) che porta agli stessi genocidi; tant'è vero che quelle moltitudini pretendono, e ottengono di venire bene o male accolte qui, dal Satana Occidentale, in fuga dai rispettivi paradisi di Allah: contraddizione che scaturisce dalla mancanza di democrazia storica, punto sul quale tutti glissano sempre, mentre invece è decisivo. 
Lasciamo andare pure l'acqua calda di parole vuote con cui “condannare chi vuol dividere e non unire”, che, decifrate dall'ipocrisia d'antan (si ripetevano pari pari negli anni di piombo, e servivano a non condannare i compagni che sbagliavano, ma fino a un certo punto), sarebbe a dire condannare chi ha paura di nuovi attentati, insomma le vittime, reali o potenziali, a tutta virtù dei carnefici. Insomma lasciamo andare per la loro strada contorta i Vauro, Strada, Boldrini eccetera. 
Lasciamo perdere pure la faccenda dei valori, io sono disposto a concedere che non siano gli stessi per tutti e trovo speciosa la pretesa di amalgamare tutto a partire dalle coscienze, ossia il multiculturalismo che tanto piace ai progressisti occidentali per il semplice fatto che, in quel pentolone, vincono i sapori della cultura dominante, cioè quella ospitante. Preferisco la tolleranza reciproca di valori anche fortemente conflittuali, mi pare più sensata, possibile e rispettosa. Però è vero che ci sono valori ultimi sui quali un accordo andrebbe pur trovato: se il valore di una comunità è, faccio per dire, il cannibalismo, io non sono mica tanto propenso a dargli da mangiare i miei figli, per non offendere chi lo professa. Forzo la mano, lo ammetto, ma è per intenderci. La pace è, appunto, un valore-limite, nel senso che o c'è o non c'è, non ammette mezze misure e, soprattutto, richiede la collaborazione di tutti, impone l'abbandono generale delle ostilità. Ecco, proprio sul messaggio di “pasce”, che in alcuni conviventi musulmani non fatico a considerare pure sincero, bisogna però intendersi: è necessario che i musulmani pacifici, integrati (certo che ce ne sono) non si limitino a farsi, detto in modo analitico, i cazzi loro: sono chiamati ad esporsi, arginare, operare, insomma a rischiare anche in prima persona, se occorre: non basta dissociarsi al mercato o per la strada. Altrimenti resta solo una manfrina. E, a quanto mi consta, niente di tutto questo finora è stato mai neppure cominciato. Di stragi se ne ripetono da decenni, ma fino a ieri io su queste cose ho sentito solo un clamoroso silenzio, nella migliore delle ipotesi. Preciso, l'ambiguità non è esclusiva islamica: è tipicamente e genericamente religiosa, se ascolto un cristiano cattolico ritrovo le stesse maniere, le parole velate, gli atteggiamenti preteschi. Però dal cristiano cattolico mi aspetto ragionevolmente odio sterile, isolamento, diffidenza, magari qualche carognata sul lavoro; e se qualcuno di loro passa all'azione, come i fanatici che in nome della vita ad ogni costo ammazzano il medico abortista, scatta un provvidenziale cordone di indignazione, di sanzioni, insomma non lo si accetta. Da questi altri, d'altra parte, debbo aspettarmi una raffica di mitra, un candelotto di dinamite nel silenzio assenso dei moderati che poi cantilenano, "pasce, pasce". Non mi pare differenza da poco, perché ci corre la comprensione della differenza fra uno stato di perenne convivenza e uno stato di continua emergenza.

Commenti

  1. Guarda che se fumi e ti piglia il cancro ai polmoni non è L’Islam o il Comunismo che ti giudicherà facendoti sentire in colpa come “causa del tuo male”, ma i tuoi amici capitalisti Piero Ostellino &co. A cui frega nulla di arrendersi alla “realtà fattuale” di un miliardo di tabagisti.

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    1. Pubblico volentieri questo commento. Non in spirito volteriano, ma perché perfettamente adatto ad illustrare il livello di chi difende gli stragisti. Spazzatura da centro sociale, o da anni di piombo.

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    2. Sarà l'effetto Bonino

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    3. Scusate, non c'entra nulla, e probabilmente il post non ha nemmeno intenti derisori o denigratori contro Bonino. Lo riprendo, però, perché sulla dichiarazione della radicale ne sto leggendo di tutti i colori, e spesso di cattivissimo gusto e la cosa mi indigna, perché si parla di vita e morte, cioè di ciò che è sacro, anche per un laico.
      Francesco

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    4. D'accordo, però non si può allontanare il sospetto di una coincidenza fra rivelazione e campagna per il Quirinale, così come il timore di una epidemia di ammissioni: subito dopo è arrivata la Maionchi, a chi toccherà adesso?

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    5. Per il Quirinale, direi proprio che con questa uscita si è tirata fuori. Sull "ammissioni", invece, il tema è interessante, e se ne avessi voglia potresti anche approfondirlo, è una di quelle cose sulle quali quando sei in vena ti escono le cose migliori . Cioè: siamo abituati a considerare la malattia come un tabù, osceno e da tenere nascosto, e pare sia un retaggio della nostra cultura cattolica. Questa sta invece dicendo: sono malata, ma rimango persona, continuo la mia vita finchè posso, e non mi identifico con la mia malattia, io non sono la mia malattia.
      p.s. grazie per la risposta che hai dato a un cretino che ipotizzava per la mia nipotina il burqua in luogo del GF
      Francesco

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    6. Siamo sicuri che la Bonino si limitasse a questo? Proprio proprio sicuri?

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    7. Figurati se sono sicuro...Registro intanto che Umberto Veronesi e Feltri manifestano solidarietà e apprezzamento, Fini la chiama il clone ottuso di Pannella e si rammaricava che gli Afgani non l' avessero fustigata, Travaglio ne ha rievocato le posizioni filoberlusconiane e guerrafondaie per scongiurarne l' ascesa al soglio quirinalizio. Insomma, gli schieramenti sono abbastanza netti. Io guardo, e cerco di ragionare

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  2. Sabato sera ho litigato con un caro amico(sempre meno caro per le sue posizioni) il quale sosteneva che dietro quello che è successo ci sarebbe la mano della Le pen , dato che ne godrebbe gli effetti. Ovviamente il mio amico è uno di quelli che pensano sia migliore il comunismo del fascismo ecc. 'E incredibile come la mania complottistica e l'ideologia riescano ad obnubilare la più palese realtà

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    1. io ne ho trovata una allucinante, la riporto per intero per rendere l'idea: "Magari sarò stupido, ma non penso che un terrorista fa una strage così eclatante per scoraggiare la satira. Perché sa benissimo che dal minuto dopo, quelle vignette saranno centomila volte più viste, condivise e amate di prima.
      Magari sarò stupido, ma penso che un terrorista fa una strage così per far dire alle Le Pen e ai Salvini sparsi in tutta Europa quello che stanno puntualmente dicendo. E far pensare alle Le Pen e ai Salvini che sono nascosti dentro di noi: «beh, però in fondo hanno ragione». Non caschiamoci"
      autore, non il primo grillino disperato, ma il tipo che fa le campagne pubblicitarie per pd e sel in puglia (che in puglia spadroneggiano). in pratica, una potenza. e giù tutti a dirgli "bravo bravo"
      vit

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