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NEL MIRINO

Non siamo tutti francesi e non siamo tutti europei e men che meno siamo tutti Charlie. Invece siamo tutti nel mirino: basta una vignetta. Ora, o continuiamo a cavarcela con le cialtronate vendoliane, oppure tocca rendersi conto una volta per tutte che con questi fanatici la logica è perdente, ogni tentativo è inutile e non c'entrano il capitalismo, l'occidente, il sud del mondo, le disparità, la povertà, le banlieu, la blasfemia e tutto l'insopportabile armamentario del politicamente corretto alla panna, checché ne predichi il papa più piatto e facilone a secolare memoria. Non vale neppure rifugiarsi nella sacra indignazione per gli eccessi leghisti: qui, fa perfino torto all'intelligenza precisarlo, non è questione di ricambiare la barbarie odiando tutti i musulmani quanto di capire che un Paese (o un continente) che chiede scusa per essere stato ferito, che incolpa se stesso per la propria democrazia e laicità, non fa molta strada. Questo è proprio uno di quei casi-limite che azzerano le chiacchiere e le ambiguità, che non consentono fughe dalla ragione a mezzo di spirali più o meno sofistiche, sofisticate, adulterate. Qui c'è, anzi c'era, un giornale di satira che è stato annientato, chi ci lavorava macellato a sangue freddo al grido “Allah è grande”. Uno che nessuno ha mai visto e mai vedrà. Qui non servono le provocazioni dei sedicenti anarchici, certamente bolliti, alla Massimo Fini, uno che dai e dai è riuscito a scendere al livello della mediocre, e sopravvalutatissima, Oriana Fallaci, un'altra che, patologicamente, trasformava in crociata un fatto personale. E qui la sinistra, non solo francese, ha sbagliato, a lungo e pervicacemente. E, a giudicare dalle prime reazioni, pare risoluta a persistere nelle contraddizioni e nelle ipocrisie, non senza un certo disperato cinismo con cui dirottare l'analisi dei fatti, la loro comprensione, la loro rappresentazione. Ma continuare a fissare il dito della ideologia (propria) anziché la luna del fanatismo (altrui) a questo punto è davvero imperdonabile. Continuare a tollerare l'intollerabile, come se quei poveretti fossero altro da noi (altro che “siamo tutti Charlie”), rasenta la complicità. Qui c'è una bestialità che non è possibile motivare né ammettere, magari sperando che passi da sola. E sarà senz'altro vero che noi “occidentali” ragioniamo in base alle nostre categorie morali, culturali, tradizionali (ma perché: gli altri come fanno?...); ma si dà il caso che quelle categorie costituiscono, bene o male, più male che bene, l'epilogo di un percorso che, guerra dopo guerra santa, ci ha immunizzato (non del tutto) contro il diritto teocratico, l'assolutismo, la censura, regalandoci beni inestimabili come l'umorismo, la capacità di sorridere, di sdrammatizzare, il pluralismo, la libertà di stampa e di espressione. La laicità democratica, per l'appunto. Tutta roba che, a forza di tollerare l'intollerabile, stiamo velocemente perdendo: è questo che si vuole? È regredire? Scoprirci ostaggi dove siamo nati? Per la Francia stessa, questa tragedia ha il sapore amarissimo e tragico di un incantesimo: una raffica di mitra riporta l'orologio della storia a prima della Rivoluzione. È questo che si aspetta? È la satira all'italiana, milionaria e addomesticata, partigiana, chirurgica, politicamente ipocrita, che non rischia niente, che se la prende sempre e solo con chi non reagisce, che non si sceglie mai un bersaglio che non sia conveniente (chiamali scemi)? Se per assurdo fossi solidale con quei dementi esaltati di Francia, farei in modo di farli fuggire in Italia. Qui, dove i terroristi e chi li difende diventano parlamentari, alte istituzioni, benefattori. Nell'inchino ossequioso dei satirici riverenti. 

Commenti

  1. C'est le trahison des clercs. Encore.

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  2. Poi senti dire"speriamo che questo non alimenti l'islamofobia" ! L'Islamofobia capito?Queste si che sono le priorità .

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    1. Di islamofobia potranno parlare quando uno che si sente sfruttato e truffato qui andrà in un paese islamico a caso e farà saltare in aria i primi quindici che trova. Fino a quel momento, non rompessero i coglioni.

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  3. ma sti Fini intellettuali terzomomdisti ci dessero una bella lezione di civiltà e tolleranza a noi rozzi islamofobi..........andassero a dialogare dalle parti di Kobane e ci dimostrassero come riecono a parlarci........andassero.....quelli dell'Isis non vedono l'ora

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  4. Fini non ha mai scritto nulla che possa suonare come giustificazione per eccidi come quelli ieri: ha scritto contro le varie guerre che si sono intraprese negli ultimi venti anni, dal Kosovo in poi, ha scritto ( in effetti, non scrive altro ) contro le pretese egemoniche delle democrazie occidentali, tutte cose sulle quali senz'altro si può dissentire, ma nulla che giustifichi il terrorismo. Fallaci, che alle idee di Fini era esattamente agli antipodi, sosteneva che tra noi occidentali e gli islamici ( non i fondamentalisti, gli islamici tutti ) fosse in atto una guerra, e lei teneva per noi. In genere è considerata la più grande giornalista italiana, salvo che per Del Papa secondo cui è mediocre. Il quale Del Papa, per la verità, non si capisce cosa pensi: non come Fini, non come Fallaci, non come Vendola e la sinistra in genere.

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    1. Questo paranoico non ha capito che Fini, maiuscolo, era verosimilmente aggettivo in chiave ironica, e che il suo statista non c'entrava una amata minchia

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    2. Come sarebbe a dire che Massimo Fini non c'entra un'amata minchia, ne parla Lei nell' articolo. Intanto Eco scrive che ISIS vuole conquistare il mondo ed è come il nazismo. Lei però non ha ancora spiegato se è per l' integrazione, per la guerra di religione, per Salvini o cos'altro.
      Il Paranoico

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    3. Per la verità Fini ha anche scritto un pezzo intitolato "Io sto con L' ISIS", e bisognerebbe andarci cauti con le provocazioni intelletuali. A me comunque piace, credo sappia scrivere come pochi, è originale , acuto e a volte commovente soprattutto su argomenti che riguardano il passato o la psicologia individuale e sociale: ho trovato ottimo un libro sulla vecchiaia e bellissimo un articolo sul centravanti olandese Van Nisteroy, guarda caso nulla che c'entrasse con lslam e l' Occidente. Massimo ( Del Papa ) ha centrato un punto, che è quello relativo a certe frustrazioni professionali ( e forse su questo Fini tutti i torti non li ha ). Io consiglio di leggerlo, ma con tato senso critico.
      Francesco

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    4. Tagliamo la testa al Fini: pareva brillante, si è risolto in un povero imbecille che sta coi terroristi siccome non l'han preso al Corriere e deve contentarsi del Fatto

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  5. L'islam moderato,ammesso che esista ,dovrebbe pubblicamente maledire questa gente,scomunicarla,dire che costoro non sono mussulmani.Purtroppo per noi,secondo i moderati ce la siamo cercata.Moderati forse nelle azioni ,non nelle idee.

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    1. Ma non mi pare che l'islam cosiddetto moderato si ammazzi poi di fatica per dissociarsi da quello cosiddetto radicale. Tipo "vai avanti tu"

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  6. Vogliamo parlare di Cristianofobia ?

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  7. Stamattina leggo dalle locandine dei quotidiani locali che in alcuni paesi della zona i mussulmani moderati manifesterebbero,nei prossimi giorni,per dire che il terrorismo non può essere accettato.
    Dobbiamo crederci? Ovvio che ora gli convenga fare queste mosse su pubblica piazza.

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    1. Per me è una manfrina. Fino a ieri dov'erano? E non basta dissociarsi, occorre anche esporsi, arginare, operare. Niente di tutto questo è stato mai neppure icominciato.

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