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NON NE VALE LA PENA


So già che mi attende una sacra demonizzazione, ma non me ne importa. Accetto tutto ma non la cassazione della logica: se esco fuori, costruisco un ordigno, cerco di ammazzare qualche sbirro, devasto, pesto e brucio, cosa sono? Per la Corte d'Assise di Torino non un terrorista ma un benemerito, a patto di farlo per squisite ragioni “No”: Notav, Nonukes, nocazzo. Cioè cascami di un'ideologia che coincide con quella della magistratura: fascista fino a tutto il dopoguerra, comunista, senza se e senza ma, dagli anni '60 in poi (e se vi pare eccessivo, andatevi a rileggere le teorizzazioni d'antan in seno a Magistratura Democratica e altrove). Vien voglia non dico di scappare da questo Paese, ma anche solo di rinunciare a criticarlo, di cercare di spiegarlo. Che ti spieghi più, se dopo una sentenza del genere subito i notav, drogatissimi, occupano un'autostrada col pieno consenso delle istituzioni? E che altro ci deve scappare per far scattare una accusa di eversione? La morte, giustamente, di qualche brigadiere? No, neppure quella basterebbe. Adesso dico una cosa che toglierà le residue speranze in chi mi crede ancora recuperabile: anzi, ne dico due, tra loro collegate: una; se scalfiscono uno di questi dementi armati, partono sparate le contorsioni, le vesti stracciate al grido di fascismo, Guantanamo, regime di polizia, Pinelli, Calabresi boia, Genova per noi, mentre i pulciosi fannulloni vanno sostenuti e incoraggiati ad attentare e devastare; la seconda cosa è che per l'appunto non voglio più sentir parlare di Genova, di Giuliani e del resto della paccottiglia strumental-ideologica, talmente sfruttata, usurata, inflazionata da suonare falsa come una moneta da tre euro. Ci cascai pur io, mi pentii, mi sono rotto, non ha più senso, non la sopporto più questa ipocrisia. E concludo alla maniera di uno che ha imparato a vivere e anche a malvivere: Stato e Antistato, istituzioni e eversione, legalità e mafia, vittime e criminali, fate quel cazzo che vi pare, basta che state lontani. Tanto questo buco infernale di Paese, che sta finendo esattamente come merita di finire, è tutta una banda e non voglio più sentire nessuno, non mi interessa di chi vive e chi muore, non me ne può fregare di meno se cade un giudice, uno in passamontagna o uno di passaggio purché succeda distante dalle mie stentate occupazioni di suddito idiota che per mezzo secolo ha creduto ci fosse un confine tra giusto e sbagliato, democrazia e impunità, onesto e farabutto. E che oramai non crede più né alla giustizia umana né a quella divina, ma solo alla sua. Vale anche per chi ha la bontà e la pazienza di continuare a seguirmi: non aspettatevi più commenti sulla fogna di giornata, non ne vale proprio la pena. Siamo intesi?

Commenti

  1. Non è che sia poi originale, la pensano più o meno tutti cosi'. Soprattutto quelli che stavano nel PCI o in Lotta Continua o in qualche gruppo terrorista, cito i Ferrara, i Liguori, i Mughini. I più furbi stanno a dirigere qualche giornale, i più sfigati in galera.

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  2. Siamo noi stessi la metastasi con cui morirà l'Italia.. un popolo di scoraggiati (gli anziani), ladri (i politici), raccomandati (adulti), bimbominkia (i giovani) ed in mezzo a tutta questa gente, ci sono le persone oneste e mediamente intelligenti che o sono espatriati o sono disoccupati.

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  3. concordo Massimo, la cosa curiosa che entrambe le parti di qualsiasi antagonismo ( giudici-not tav ;silvio-renzi; carfagna-boschi ;saviano-ndrangheta; ometti - femminucce, ecc. ) veniamo deliziati dalle cronache di tutti i giorni ,son convinti d'essere nel giusto, non rendendosi conto d'essere dalla stessa parte, di avere un mucchio di cosucce in comune.
    magari mi sbaglio.
    che cloaca di paese.
    Vp

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