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QUO VADIS?


Le parole hanno un peso specifico che coincide con la loro fortuna o maledizione, perché l'egemonismo gramsciano ha funzionato alla grande. Prendiamo “destra” per esempio: suona come crimine, egoismo, avidità, malaffare, la destra è quella che mette le bombe sui treni e scopa le bambine; la sinistra invece anche quando ammazza qualcuno lo fa per il bene nostro, tutti bersagli giusti e i danni collaterali, anche nello stupro, si giustificano contestualizzandoli, il contesto avvolge e anestetizza tutto. Si poteva benissimo capire per tempo che i vari Saviano e Luxuria erano cialtroni, ma la Maginot dei trinariciuti era: sono compagni, sono di sinistra. E da questa dissonanza cognitiva, diciamo meglio, da questo rincoglionimento ideologico, non usciranno mai, anche quando fingono di sottrarsi, come faceva Gaber. Gli artisti di destra sono infami e infimi, quelli di sinistra sono colti e profondi. A destra solo guitti, a sinistra tutti martiri. Le pornostar a sinistra sono greche, a destra sono troie. Capitalismo poi, non me lo nominate: investire, innovare e creare lavoro è roba da stragisti. Di conseguenza, paradossalmente l'autoproduzione sarebbe di destra, il crowfunding di sinistra. Anche il dibattito politico si regola di conseguenza: di una proposta, di una misura, non ci si chiede se sia buona, vantaggiosa per il Paese ma se è abbastanza di sinistra: l'utilitarismo ideologico non prevede eccezioni, emendamenti, discussioni, il patto del Nazareno è peggio del patto d'acciaio, in politica, secondo quei fini intellettuali dei grillini e i pacifisti da terza internazionale, non ci sono interlocutori ma nemici da abbattere, Renzi è stato maledetto fin da bambino non per cosa ha fatto o non ha fatto (non ha fatto nulla), ma in quanto non veracemente di sinistra, figlio di Berlusconi eccetera. Il risultato è che lui si è rimangiato una dopo l'altra tutte le promesse di cambiamento. E così, a furia di annunci e pannicelli caldi, finisce per restare di sinistra, nel senso dell'immobilismo: sì, avrà strattonato la minoranza PD (che lo incrimina di non essere comunista), sì, avrà stanato quei fannulloni privilegiati dei sindacati (idem), ma sono scosse d'assestamento, i Renzi passano, i conformismi restano. Articolo 18, mercato del lavoro, riforme istituzionali, elettorali, sociali: quanto sono di sinistra? Perché se non sono di sinistra, non passano. Lo sciopero generale che si lega al ponte, insomma, è il futuro, mentre il cambiamento è il passato: su questo, tutti d'accordo, progressisti, reazionari e la vergogna scenda su chi osa paragonare quel re tentenna di Berlusconi a rulli compressori come Reagan e la Thatcher. Cosa poi si intenda per “di sinistra”, e soprattutto la misura del “quanto”, non la specifica nessuno, naturalmente. Il quanto finisce per stemperarsi nella relativa teoria della fisica. Ma l'importante è mantenere la barra, ovvero il “contrordine, compagni!” di guareschiana memoria. E ricordarsi, sempre, che destra non è un altro modo di vedere le cose, di promuovere un progresso partendo dall'individuo, no, destra è l'uomo che sfrutta l'uomo, il ladro, il borghese avido, cinico e Landrù e Barbablù. Sinistra invece è la giustizia sociale come contesto, pretesto, premessa, obbligo e fine ultimo. E se qualsiasi concetto, valore, idea non è abbastanza di sinistra, allora non può essere; e non è. Ma fatemi ridere.

Commenti

  1. L' articolo è anche profondo e acuto, solo che temo sia anacronistico. La sinistra, e le cose di sinistra, che citi , che fino ad alcuni ( io dico una ventina ) anni fa erano egemoni in politica, economia, cultura, musica, spettacolo ( e la cosa mi faceva assai girare le palle. Uno dei motivi per cui mi appasionai a Renato Zero credo sia stato che era un reietto della cultura di sinistra imperante ) oggi a me sembrano decisamente minoritarie: Renzi oviamente non è di sinistra ( di quella sinistra lì ) ,non c'è un giovane che ritenga di dover difendere l' art. 18, i cantautori di sinistra non ci sono più. Non sono sicuro che sia un bene
    Francesco

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    1. L'ideologia è morta, le sue macerie resteranno a lungo. Stacci dentro e capirai che la dittatura di quel conformismo è ancora viva e scalciante

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    2. Ah si, conformismo svuotato dei valori. Il peggio del peggio. Però rimango della mia idea: le idee di sinistra sono minoritarie ed è un bel guaio che i portabandiera siano i centri sociali. Cioè : la sinistra è o il punkabbestia o Renzi: ma è una tragedia !

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    3. Chiediamoci perché, nell'arco di un secolo, un'altra sinistra non è stata possibile, almeno in Italia

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  2. p.s. io invece sono sicuro che sarà un bene quando quelle subcultura da centro sociale in musica sarà definitivamente evaporata

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  3. Massimo, non ho capito quel passaggio su Gaber, puoi dirne qualcosa in più?

    Carmine, da Milano

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    1. E' semplice.Non è vero che Gaber fosse terzo, anarchico e palle varie. Tirava maledettamente da una parte, finiva i concerti a pugno chiuso e cedeva al peggior conformismo dell'epoca. C'è chi dice che lo avesse montato Luporini, ma è secondario. Se ti interessa approfondire, ne parlo anche nel recente libro "Il Rompicoglioni" dedicato a Sergio Saviane.

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  4. Grazie, lo leggerò. Mi domando se la tua critica valga anche per l'ultimo Gaber, ammesso che sia lecito pensare ad un primo, secondo e terzo Gaber, ma penso di sì. Ad ogni modo questo non cancellerebbe l'Uno dell'autore, che a mio parere resta comunque credibile nel caso di Gaber.

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    1. L'unico Gaber credibile resta quello della Torpedo blu e Porta Romana

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    2. De Gregori, Guccini,De Andrè erano considerati "i cantautori di sinistra" ( in realtà,poi, avevano nulla in comune tra loro. Gaber,poi, a un certo punto non era neanche più un cantante ) e non credo fossero "subcultura da centro sociale in musica", erano dei signori autori, ce ne fossero oggi! Poi, per carità, uno poteva anche preferire ascoltare Umberto Tozzi o Donna Summer .

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  5. Caro anonimo razzista, oh così di sinistra, cioè sicuro d'esser colto, se ti sei formato grammaticalmente sui testi dei suddetti, non fai loro gran servizio. Se Gaber non era un cantante, allora cosa era? Imperativo categorico? Dio? E se non era di sinistra, perché concludeva i suoi non concerti a pugno chiuso? Leggere, per imparare, la polemica di Tortora e la intervista di Saviane (con la e). Stanno sui corrispondenti miei e book.

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    1. 1) mi chiamo Giuseppe, sono di sinistra e non sono razzista
      2) sono un geometra e non ho pretese di cultura
      3) Gaber a un certo punto era più un attore che un cantante
      4) continui a parlare di cantautori di sinistra e questo ti basta per denigrarli, ma non hai neanche un argomento per stabilire se sono autori di valore o no. Certo che avendo scritto i libri su Renato Zero si spiegano molte cose...

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    2. Lui non è razzista, sono i negri che sono neri...

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  6. 1)mi chiamo Francesco, da ragazzo ho votato radicale, poi basta ( tuttora però ricordo: Pannella stava con Tortora, è da trenta anni contro il finanziamento pubblico ai partiti, è da decenni per la responsabilità civile dei magistrati, si occupa-secondo me male- del sovraffollamento delle carceri,da venti anni è per l' abolizione dell' art. 18- e anche qui io non sono d' accordo. Però almeno un po' di preveggenza, o fiuto, vanno riconosciuti )
    2)sono avvocato, ma faccio altro
    3)non ho neanche un disco di Gaber. L' ho però visto una volta a teatro e mi sono divertito
    4)i cantautori di sinistra mi piacciono, nonostante- mi viene da dire- la militanza. Intendo dire che un De Gregori, o un Guccini, hanno fatto cose bellissime, che nulla hanno a che fare con la loro idea politica
    5)mi piace anche, anzi più di tutti., Renato Zero ( speriamo si svegli ). Poi mi piaveva Alberto Fortis, che non seguivo da trenta anni, che ora ha fatto un disco che mi sembra delizioso, soprattutto per alcune melodie, e per il quale ho inutilmente sperato in una recensione di Massimo.

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    1. Il disco di Fortis l'ho appena raccontato nella mia rivistina elettronica Il Faro, che distribuisco per abbonamento. Anche il giornalista precario deve pur campare.

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    2. Fortis......E' ancora ancora in attività ?
      Del disco non sapevo niente, però ricordo belle canzoni ( la sedia di lillà, settembre, il duomo di notte ) e un verso :
      l'ho sempre detto che avrei fatto il grande sbaglio
      di comperare casa in via dell' ironia
      e sopra il palco come un asino castrato adesso raglio
      nel grande circo della melodia.

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  7. Si,hai ragione.
    A proposito di sinistra, due noticine da Bologna( metti che qualcuno sia curioso ): si chiude al palasport la campagna elettorale dei Bonaccini ( candidato alla successione del dimissionario Errani, condannato ma sommerso di applausi: boh ) e arriva Renzi. Ci vado perchè mia moglie è curiosa. Fuori contestatori dei centri sociali e simili, uova, lacrimogeni. dentro gente , ma non poi tantissima. Kermesse pop , niente Guccini, ma Alicia Keys.Cerco di capire chi sia questo Premier, mi sembra un ottimo oratore e un formidabile attivatore e agitatore di emozioni, tocca le corde dell' orgoglio individuale e nazionale. E' sicuro che l' Italia può ripartire ( se si fa come dice lui ) Rivendica la matrice di sinistra del job act ( "vogliamo dare diritti a chi non ne ha, giovani, disoccupati, precari": io continuo a non capire perchè per fare questo deve toglierne a chi ne ha). Non nomina una sola volta Berlusconi e la destra, di sicuro il nemico non è lui. Chi é ? Due: la CGIIL (rabbioso : "questi non tutelano i lavoratori, gli interessa solo ed esclusivamente il loro potere. Non hanno fatto sciopero contro la Fornero, e lo fanno contro di me !), e Grillo ( con profondissimo disprezzo: "lo so anch'io che le cose non vanno bene, e allora ci sono due strade o provare a cambiarle o aizzare, fomentare e cavalcare la rabbia " ).
    Francesco

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