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CONVIVERE CON NOI STESSI


È sempre bello rivedere un Montalbano. Perché è uno dei pochi, forse l'unico prodotto di fiction fatto bene in Italia e perché, a distanza di pochi anni, ti senti già uno storico, sei in grado di soppesare diversamente certe uscite figlie di una attualità appena sfiorita. Ieri, per esempio, Camilleri ha messo in bocca al commissario, di passata, una lamentazione per un Paese “dove un ministro ha appena detto che bisogna andare d'accordo con la mafia”. Sentita così, faceva effetto quella frase infelice, vieppiù disgraziata nella bocca di un ministro, di un politico. Ma il fatto è che, in bocca ad un ministro di Berlusconi (Lunardi), servì a fargli dire quello che non diceva e cioè che lui, a nome del governo, privilegiava l'opzione mafiosa anzi ne era sedotto, stregato. Col tempo, altri più illuminati moralisti di sinistra hanno detto la stessa cosa e nessuno s'è stracciato nessuna veste. Ma guardiamo all'oggi. Ad Agrigento, proprio nella Sicilia di Montalbano (e Camilleri), una truffa di falsi invalidi coinvolge 101 persone in un sodalizio industriale, meticoloso, che impegna medici, psichiatri, portantini, falsari, assessori, autisti, funzionari, forze dell'ordine e pare andasse avanti da anni; nelle stesse ore un camorrista Genny 'a Carogna, che aveva impedito il disputarsi di una partita imponendo le sue condizioni anche alla polizia, a Napoli finiva ai domiciliari, farsa deliziosa visto che a quelle latitudini il domicilio coincide con l'intero quartiere, ma comunque nell'isterico sdegno di una che negli scontri tra bande ultras aveva perso un figlio. “A Genny una medaglia ci debbono dare, no che l'arrestano”, ha detto mamma coraggio. A Roma, il rione di Torpignattara si ergeva a rabbiosa, ringhiosa rivolta per tutelare un balordo diciassettenne che aveva ucciso a pugni un pakistano. Tutto questo che altro sarebbe se non andar d'accordo con la mafia? Ed è gente che nel picco massimo di follia mafiosa, le stragi di Capaci e via d'Amelio, o non era nata o era bambina, 22 anni sono al'incirca due generazioni: chi può dire che nel frattempo il Sud sia migliorato, ad onta dei tanti sdegni e dei tanti proclami? Non si salva beninteso neanche il Nord, la Lega, cosca di sommi sacerdoti razzisti, faceva affari con la 'Ndrangheta, con le mafie balcaniche e africane. Le tecnologie hanno chiuso il cerchio, l'economia è tutta inquinata e non depurabile. Il sud è irrecuperabile, il nord non è messo meglio, con la mafia si va d'accordo e come, da destra a sinistra; forse non conviene dirlo, ma il Paese che tanto preoccupava Montalbano era terminale allora e lo è a maggior ragione oggi. Nessuno ha più anticorpi, lo sport a logiche mafiose è improntato, regna l'omertà, ha appena detto la tuffatrice Cagnotto che la pattinatrice Kostner ha fatto bene a coprire il moroso marciatore che si drogava, che così fanno tutti, che quello è amore. La stessa antimafia è naufragata nella retorica e nel malaffare, ricordate la Rosy Canale?, il governatore antimafia Crocetta fu eletto per risanare la Sicilia e ne ha protratto tutti i vizi clientelari e irriferibili. Non diremo che con la mafia si deve convivere, ma almeno risparmiateci lo sdegno grottesco che non sai mai se è piangere di coccodrilli o sghignazzare di jene. 

Commenti

  1. Ho amici al sud, questa estate argomentavo che "le nuove generazioni rifiutano....". Mi hanno detto che le nuove generazioni non sono meglio delle vecchie, e che ancora oggi se entri in un bar sbagliato al momento sbagliato puoi lasciarci le penne, così come le puoi lasciare se entri in un ospedale calabrese che mi assicurano essere gestito ( amministratori, medici, personale. ) dall' ndrangheta.
    Cagnotto ( atleta meravigliosa e simpatica ) ha detto una cazzata rispondendo a Pellegrini ( fantastica anche lei, ma di un'antipatia ! ).Però è una cazzata "sentimentale", si parlava d'amore,via.
    Francesco
    ps dovresti ripubblicare il resoconto di un tuo incontro con Camilleri

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  2. Le cazzate sentimentali son le più pericolose

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