State
leggendo bene: Schettino docente universitario. Alla Sapienza, che,
se ci fosse sul serio un governo, per prima cosa dovrebbe cambiarle
nome (e subito dopo chiuderla). Insegna gestione del panico, in
pratica è andato a vantarsi della sua prodezza stragistica, 32 morti
mentre lui inchinava la nave in pieno sollazzo con una che gli si
inchinava davanti, tra quei poveretti una bambina, l'ultimo cadavere
debbono ancora trovarlo. E un disastro miliardario che costerà un
punto di pil rimuovere. Nessuno paga. Schettino, in attesa del suo
processo-farsa, perché un processo che consente a un farabutto di
diventare un eroe è una farsa, ha coltivato amicizie, relazioni,
rischiava di andare al Grande Fratello (1 milione di cachet), è
mormorato sempre più insistentemente in politica. Intanto, sale in
cattedra, che è già un segnale di potere eloquente, quasi un
avvertimento. Avete idea di quanto possa essere difficile entrare in
una Università? Il mondo dell'istruzione superiore è uno dei più
blindati, baronali, burocratici e corrotti; difficile, se non hai le
camorre giuste - ma offensivamente semplice se ce le hai: io stesso potrei fare
il nome di gente con una cattedra di cartone, incapace di qualsiasi
cosa, imbarazzante se la vedi all'opera: cosa insegni non si capisce,
ma è proprio questo il punto: non si deve capire. Basta trovare
un'etichetta dal nonsense rutilante, tipo “Scienze delle relazioni
nella gestione della comunicazione comparata”, e sei a posto. Il
vuoto spaccia il vuoto. Questo è un Paese che i suoi elementi
peggiori, siano nell'alone del terrorismo come Piperno o della
nefandezza più squallida come Schettino, li manda in cattedra. Non
fa pulizia, li spedisce ad allevare altri come loro. Altro che
rivoluzioni. Altro che cambiare davvero. Altro che sbattersi per
cambiarlo. Non mi venite più a proporre alcun impegno, perché
divento pericoloso. Non osate mai più venirmi a predicare di
responsabilità in una fogna simile, perché ve ne faccio pentire.
Alla Sapienza fanno tutti schifo, veramente schifo: dal rettore al
direttore del dipartimento che ha invitato Schettino, all'ultimo
fuoricorso. Buffoni, miserabili, sempre pronti a far casino ad ogni
venticello che lambisce i loro “diritti acquisiti”, sempre pronti
a scendere in piazza per le cause più sballate, per volgari vetrine
personali, per conto di qualche partito. Ma zitti, tutti, proni,
pecoroni in religioso silenzio se un figuro simile va ad insegnare
loro come fuggire dopo avere affondato una nave facendo 32 morti, tra cui una bambina.
La guardassero, i laidi che invece di buttar fuori a calci un
individuo simile lo sono stati a sentire, e poi gli hanno chiesto gli
autografi, i selfie. Quanti morti di fama, in giro. Ficcatevelo bene
in testa, questo paese è finito. Non ha senso neanche auguragli una
dittatura, perché il dittatore sarebbe un personaggio da operetta
pure lui. Quanto alle rivoluzioni, non pigliamoci in giro: chi le fa,
i giovani come quelli della Sapienza? O come i rincoglioniti da
centro sociale? Stop, chiuso, finito. Chi rompe ancora i coglioni con
la storia del cambiamento, se li merita gli Schettino in cattedra. E
sono tanti, hanno divorato ogni speranza, o fuggire o subire.
Subirete, subiremo, ma giratemi al largo.
e cosa si può dire di più se non che condivido ogni virgola. identico sentimento. medesimo sentire. purtroppo
RispondiEliminaNon fu la sapienza a snobbare Ratzinger qualche anno fa perche nemico della scienza ?
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