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Dirò così. Il tempo non ha più tempo, certe atmosfere, certe suggestioni sono troppo distanti, solo a cercarle mettono dolore, inafferrabili lenzuola di luce. Sono i raggi di sole del bambino che adesso conta decadi, e la separazione è vertigine. Passano baleni che subito si bruciano, l'immagine di te la vedi impolverire. Eppure non sei pronto, più senile di tuo padre alla tua età ma continui a sentirti impreparato; l'esperienza è un alibi che crolla, l'incredibile rassegnazione un canto ma io, girasole che piega, archivio serenate antiche, menzogneri eroi. T'aspettavi almeno di vederci più chiaro, ma quello che provi è un gran freddo e lame di stanchezza. Fanciullo dentro, vecchio fuori, e in mezzo l'uomo che hai paura di ammettere. Spaventa per niente questa scadenza, preoccupa al passato. Dirò così. Il tempo non è stato, perfino le ferite ora sembrano vane.

Commenti

  1. il peso del vivere è sempre più grave e il voltarsi all'indietro è oramai un punto fisso....pure io che fra una anno varcherò la stessa soglia sento un senso di vertigine guardando al passato...e non sopporto fino a disprezzarle le persone mature che sono felici di stare al mondo o dicono di esserlo o appaiono come tali...l'unica mia certezza è una pietra spaccata da sottili venature di azzurro....
    Davide, Milano

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    Risposte
    1. Conosco persone moolto avanzate in eta' che sono felici di stare al mondo, io che al confronto sono "giovane" senza problemi seri di salute,mi sto sempre a tormentare, finiro' alla caritas quando non ci saranno piu' servizi sociali (vedi, privatizzazione). Devo precisare che le suddette persone di eta' avanzata, sono anche parecchio benestanti e forse hanno la "fede" che il denaro gli possa sia allungare la vita che rendergli meno dolorosa la dipartita.
      Basta vedere Napolitano ! Se avesse fatto il travet o l'operaio col cavolo ci arrivava a 89 anni !
      Lanzo

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  2. Ti abbraccio Max, auguri in ritardo.
    Michele

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  3. Leggo Vasco Rossi che dice "la vita è una tragedia e noi, come eroi, continuiamo a viverla". Insomma, puro nichilismo.
    Personalmente preferisco Renato Zero, che rispetto ad un pensiero del genere è esattamente agli antipodi

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  4. Io, al netto del superomismo tragico, la penso più come Vasco...

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