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RIDATECI UIBEUI' - Intoccabili (dodicesima puntata)

Saremo pure maliziosi, ma il “rinnovamento” che vediamo in queste ore ci sembra più che altro uno scendere precipitosamente dal carrozzone dei perdenti con la garanzia di più proficue sistemazioni, come accade di regola in Italia dove le dimissioni sono in realtà promozioni mascherate. Apprendiamo che lo spogliatoio era diviso, che nessuno sopportava l'arroganza e il menefreghismo di Balotelli. Certo, è normale scoprirlo solo adesso, ma a questo punto vien da chiedersi che tecnico fosse uno incapace di ottenere rispetto e disciplina dalla squadra, al di là degli errori tattici. Balotelli, mormorano adesso tutti gli altri a denti stretti, faceva quel che voleva. Ma un nazionale non può fare il cazzo che vuole, se ci riesce è colpa di chi non gli impone una regola, anzi una regolata. Viene dunque da sospettare che certe scelte “tecniche” fossero in realtà suggerite da altri padreterni pallonari, dagli sponsor ai manager a chissà quali altri protettori. Di quanti intoccabili era fatta questa Nazionale men che mediocre, tenuta insieme con lo scotch, le stampelle e i bypass?
Saremo pure disfattisti, ma crediamo poco al rinnovamento, siamo più propensi ad aspettarci una ripartenza nel segno della continuità. Cambierà qualche straccio al vertice, poi qualche opportuna operazione d'immagine convincerà i tifosi che “Supermario è maturato davvero”, che è impensabile farne a meno e tutto ricomincerà dalle stesse polveri sottili. Insomma moriremo, anche calcisticamente, democristiani. Anche questa è esperienza, costume consolidato, basta constatare come la nobile assunzione di responsabilità dei chiamati in causa ricordi puntualmente aromi sovietici d'antan: dove avete sbagliato, compagni? Di questioni da risanare, volendo, ma non si vorrà, ce ne sono a strafottere. Chi scrive trova personalmente aberrante lo spettacolo di calciatori milionari coinvolti nelle pubblicità del gioco d'azzardo, che è un vizio devastante, una compulsione che distrugge le famiglie: anche da qui bisognerebbe ripartire, perché, ogni tanto, un po' di decenza ci vuole: ma che senso ha richiamarsi ai sacri valori sportivi se poi si consigliano loschi soggiorni in sale scommesse o davanti a un computer? Forse bisognerebbe davvero riscoprire la pulizia un po' ingenua, magari infantile, di chi non sa stare al mondo. Perché a rovinare il calcio sono stati proprio quelli che la sanno troppo lunga. Quanto ai tifosi, a loro interessa una cosa sola, e non è il senso del ridicolo: abbiamo sentito gente imbufalita farne un caso personale, perché loro avevano investito in quella lunga vacanza calcistica in Brasile. Amici, ringraziate che, di questi magri tempi, avevate soldi da buttar via. 

Commenti

  1. Balotelli non è un grande campione e non lo sarà mai, non ha la testa per esserlo, lo ha già dimostrato e prima o poi nessun club vorrà più tenerlo... comunque se era veramente un menefreghista e fancazzista andava lasciato in panchina a meditare, se non rispedito in Italia, colpa di prandellik
    pippo p.

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  2. Secondo me il problema essenziale di Balotelli è che non è un fuoriclasse, anche se glielo hanno fatto credere. L' ho sentito paragonare a Neymar o a CR7, ma siamo distanti anni luce, e ora sta affiorando, forse, come stanno davvero le cose. Mi chiedo: cosa succede ad un ragazzone per nulla attrezzato caratterialmente e culturalmente, se per caso gli fanno sapere che la favola è finita, che il sistema su di te non investe più ?

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