Presto
presto qualcosa mi aiuti
Una
tempesta una ferita un'altra
O
questa stessa vita si rivesta
Di
colori nuovi e quel sapore
Ostinato
ed aspro perda d'uova
Spiaccicate
contro la realtà
Mi
porti un sortilegio via di qua
In
un'isola, su un altro pianeta
Nei
segreti profondi d'Atlantide
Nell'ingorda
preghiera della mantide
In
un sogno ma via da quel che sono
Adesso
o mai più, domani stesso
Neanche
il tempo di salutare i cari
Morti
ascessi a piovere nel vuoto
D'un
ricordo oramai smerigliato
Ora
o mai più, qualcosa mi uccida
Mi
rapisca per rinascere voglia
Che
fuoriesca dalla sua condanna
Come
foglia sbagliata da un tronco
Mi
ritagli un seme dal destino
Estenuato,
senza più spiragli
Mi
combini una plastica all'anima
Quasi
immemorandomi di mistica
O
di logica, se è la medicina
Che
ci vuole o stilla di veleno
S'era
bella la vita passata
Ma
non lo sapevo non è grave
Quella
che mi resta è più importante
E'
più grande d'ogni vecchio pianto
Qualcosa
mi stacchi da chi ero
Senza
essere stato per davvero
Con
il cuore acceso quasi mai
Da
quei guai che non furono poi
Degni
d'un poema, l'apotema
Del
coraggio perduto a dirotto
Perché
tutto ha rotto, tutto ha rotto
Se
potessi oggi mentirei
Ruberei
vendendomi anche al vento
Ridere
sepolto vivo è troppo
Qualcosa
mi strappi, un parto al sole
Un
volo di carte, un filo di sorte
Che
mi salvi dal vuoto compiuto
Portami via tu, non mi lasciare
A
strusciarmi tra pareti d'imbuto
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