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PILLO E GLI ALTRI


Erano anni che non piangevo di gioia. Non sapevo neppure più se fosse possibile, invece mi è successo, naturalmente a tradimento, come un sollievo che travolge l'anima. Perché arrivi al punto da non poterne più e Pillo Pallo non ne poteva più. Pillo era un cane da strada, di quelli che piccolini finiscono nel destino dei tossici, dei mendicanti. Veniva bastonato e torturato ogni giorno, per nove anni, e alla fine il tossico lo ha venduto per una dose e Pillo è piombato nel suo inferno. Un inferno di due metri per due con una grata intorno. Qui ha resistito altri tre inverni, sempre aspettando che la vita passasse a riscattarlo. Non è successo e intanto il cuore si crepava, il fisico si arrendeva, le ossa si piegavano. Pillo cagnone guarda fuori e fuori c'è il mondo distante un metro ma è abbastanza, è troppo, quella barriera nessuno la viola. Finché una volontaria. Gli occhi s'incontravano, poi ogni sera la grata calava. Non ne so molto di più, e poi ce ne sono migliaia di animali così, che si consumano d'attesa, di solitudine impaurita. Pillo aveva sempre più crisi e questa volontaria quando lui era al limite veniva, lo caricava in macchina, lo portava al prontosoccorso veterinario. Qui riempivano il cagnone di flebo, di medicine e lui sfinito, distrutto poggiava la testa sulla mano della sua unica amica e si lasciava andare. Con un sospiro si addormentava, il corpo gonfio di malanni e di farmaci sempre più impotenti. Io non lo so questa volontaria quanto ci ha torturato coi suoi appelli, maledetti più che strazianti, perché non si poteva non star male leggendoli. Io non lo so quante migliaia di volte ha chiesto aiuto per Pillo. Ma un cane vecchio, malato, che non può stare con altri animali, nessuno lo vuole. E lui cedeva ogni mese, ogni appello di più. Una volta, una sola, una luce: hanno chiamato. Ma poi, scoprendo che non poteva convivere con suoi simili, sono spariti. Lui è rimasto, inconsapevole della speranza che lo sfiorava, a guardare fuori, oltre la grata, le orecchie tese verso i rumori del mondo. Non saranno logici gli animali, ma io sono convinto che sentano, che capiscano quando qualcosa si muove per loro, e quando invece non c'è un domani diverso da ieri.
Finché è finita.
Pillo Pallo è stato adottato. Una famiglia, una madre, una figlia. È stato adottato a tradimento e in tanti siamo crollati vedendo le fotografie della sua nuova casa, la sua prima casa: è entrato in ascensore, preoccupato: un'altra gabbia? Poi ha perlustrato la casa, è uscito sul balcone ed è stata la prima volta che vedeva il mondo, dall'alto, libero come lui era libero adesso. Qui nessuno urla, qui le mani servono a carezzare. C'è un prato, di sotto, per camminare ogni giorno. Pillo Pallo, sfinito, ha raggiunto il giaciglio preparato per lui e si è lasciato andare. Poi ha alzato il muso, e pareva Pillo cucciolo, prima delle botte, prima dell'inferno. Le sue nuove padrone, che meritano tutta la gioia che hanno provocato, hanno un cane sfigato, vecchio, malato ma parevano due sovrane con un esemplare da primo premio. Ogni animale ha un cuore. Ogni animale soffre, ed è disposto ad amare ancora, più di noi, per il tempo che gli resta. Ieri un cretino “faceva politica” sostenendo di voler squartare un cane da compagnia, ed io ero furioso e insieme piangevo e sorridevo vedendo la salvezza di Pillo.
La misteriosa volontaria ha subito ripreso a tormentarci con la storia di altri disgraziati, bastonati, feriti, rinchiusi da una vita.  

Commenti

  1. Se non fosse per queste persone speciali che dedicano il loro tempo, il loro cuore, a queste povere anime rinchiuse e spesso maltrattate o ferite, tanti cani soprattutto (ma anche gatti ed altri pelosetti) non avrebbero neanche una parvenza di esistenza, nè una carezza...solo prigionia e dolore!

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