“Mi
dispiace solo che salvare piccole vite, non paghi in denaro... perché
se ogni tua parola che mi ha fatto andare avanti si potesse
trasformare in un euro, adesso saresti ricco”. Questo messaggio ispirato da una vecchia dedica,
ricevuto ieri da una ex alunna nel
frattempo diventata donna, è risalito dalla nebbia del tempo: mi ha tramortito e finisce subito tra
le cose belle, imperdibili in una vita di questo sporco mestiere che
non è mai stato un lavoro. È difficile rispondere a una cosa così;
io posso solo provare a dire che la mia fortuna è di essere rimasto
a mia volta “piccola vita”. Non ho mai salvato nessuno,
naturalmente, ma non mi sono mai stancato di tentare una compagnia: e
solo io so quanta disperazione ho incontrato in questa vita fatta di
parole. La disperazione diversa per ciascuno e uguale per tutti.
Matura, pretestuosa, fragile, orgogliosa, colta, acerba, ma sempre
sanguinante. Sempre figlia, in definitiva, della solitudine. Di
quell''impossibilità a farsi ascoltare che oggi chiamano
incomunicabilità. Figlia anche dell'emarginazione, ma non quella
plateale, clamorosa, rozza: l'altra, più maligna, che non si vede,
che non ti spiega, ti dice solo “tu sei diverso perché lo sei,
perché sei così, punto e basta”. E allora non puoi replicare
niente e caschi nella trappola. Invece la via d'uscita c'è, e non mi
stanco di proporla: io sono diverso, certo, nessuno è come me. Io
tra un mese non so di che morte muoio, mio padre mi crepò in mano su
un letto tutto rotto dopo mesi di agonia, anni di ferite, e non ho
mai chiesto niente a nessuno, e non ho mai avuto niente. Ma la
piccola vita che sono rimasto, mi ha permesso di intercettare altre
piccole grandi vite e di non temere le ombre. Perché dalla caverna
non sono mai uscito e a questo punto non uscirò più. E questa è
una benedizione da scontare, ma inestimabile. Impagabile. Tra un mese
compio mezzo secolo, ed è stata una vita che, a saperlo prima,
l'avrei troncata sul nascere. Per tanti motivi. La fede è come i soldi, corre dietro a chi già ne ha. Ma se questa vita da fachiro continua
ancora un po', io spero di attraversare altre “piccole vite”. Per
potermi meritare un altro messaggio così.
"Vivere è la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente".
RispondiEliminaOscar Wilde