Ma quando sei allo stremo, sotto ogni difesa, vulnerabile come un
passerotto. Quando tutto ti aggredisce, ti ammala, ti sfinisce. E tu
non senti più la fatica, il dolore, la disperazione, non senti più
niente, ti raggomitoli come un gatto e non ti difendi più, ti lasci
grandinare addosso, ti lasci pisciare addosso dalla vita. Quando un
altro sarebbe in ospedale a dormire tutto il tempo e tu invece
continui ogni giorno a non esistere, ti alzi, ti trascini, metti in
fila i tuoi squallidi miracoli, torni a raggomitolarti. E ogni giorno
ti spezza di più e tu non ti difendi e non speri più e non disperi
più. Quando la musica esce da te, le parole non arrivano, quando chi
ti aveva promesso lealtà ti ha tradito una volta di più, quando
un'altra presenza sparisce portandosi via tutte le notti spese a
medicarla. Quando sei incredibile a te stesso, ti stupisci di
respirare ancora e non ti importa e non hai più voglia di gridare
“aiuto”, di chiarirti, di spiegare a una sola persona in questo
mondo il precipitare che senti. Quando oscilli, alberello spoglio,
crocifisso alle frustate dell'inferno. Quando il tempo è finito.
Quando il sole è morto. Quando le ombre ti scacciano. Quando te
stesso ti odia. Quando hai esaurito la superbia e l'umiltà. Quando è
solo la rabbia che ti tiene su. Che altro puoi fare, se non
conquistarti un'altra occasione, forse l'ultima, come sempre, e
spremere dalla voce che ti resta tutto quello che ti riempie e ti
svuota, che ti ha sommerso, che non puoi dire, che neppure tu
conosci? Che altro ti resta, se non consegnarti alla complicità di
chi viene? Io non sono di quelli che si lasciano cadere nella folla,
quando stanno lassù, per fare un po' di scena. Tutta la mia vita è
un lasciarmi cadere, senza aspettarmi d'essere raccolto. E più sono
sfinito, più porto con me questo consumarmi. Perché così
dev'essere. Perché non può essere che questo. Perché questa è la
mia vita. Perché io ne ho bisogno. Perché sarà la mia verità
senza compromessi, se e quando arriverò, ancora una volta, a
perdermi in mezzo a voi. A sciogliere il mio blues di pugile
sconfitto, che fa uscire il dolore senza sentirlo più.
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