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LA VITA STANCA (PIERO CIAMPI)


Quando una domanda ti disperde
Uno sguardo pesa come il mondo
Perfino un bambino è una carogna
E due spalle alzate una montagna
E una piuma un gancio che ti scanna
Un sospiro lancia una sassata
Dritta addosso all'anima che aspetta
Attillata da troppa coscienza
Non ti lascia, non puoi farne senza
La foresta di sogni di carne
Ogni cosa strappa, è lacerante
Specchi la tua fronte nel dolore
Che risale da vapori assenti
Questo lo sai fare, coi tuoi occhi
Per vedere dove non c'è niente
D'apparente eppure tanto chiama
Col vigore d'un fiore che sboccia
Tra le suggestioni di giardini
O un tramonto in faccia che t'intona
Piogge di canzoni su ragioni
Che rintracci eppure non accetti
Mentre il terremoto invade il vuoto
E aspetti la fine dell'estate
Su un cuscino di foglie cadute
Dove la tua mente resta ferma
Nell'incanto del verde e del verme
Basta che ti guardi intorno e trovi
Covi d'emozioni in mezzo ai rami
Già sacrificati dall'inverno
Quando tutto sbanda e dopo è il pianto
Nel cuore a dirotto come il cielo
Se è sconvolto dal rumore immenso
D'un filo di luce appena espanso
Tu sei solo col tuo canto muto
Che discende su un destino vuoto
Uomo nudo, fonte che si pensa
Ponte teso nell'indifferente
Che gli esplode contro mentre accade
Cerchi chi sei tra i cerchi del vento
Protendi le mani ma non prendi
Se non aria. Sopra la tua storia
Cala un manto bianco che riposa
Vita stanca d'indifesa attesa

Commenti

  1. da quando ho scoperto che il suddetto e' un idolo delle tardone radical chic , senza eccezione alcuna , ho iniziato a trovarlo indigesto (non che prima non lo trovassi meno che il nulla ).
    un mio limite .
    Vp

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