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INDIFESA E' LA PAROLA - SAN GINESIO, TEATRO LEOPARDI, 7-3-2014


E' forse troppo facile, dopo una serata riuscite, ringraziare chi l'ha resa possibile. È facile, ma allo stesso tempo è un piacere inevitabile questo condividere una scommessa vinta. Perché è una scommessa. Portare un monologo, su una tragedia lontana, nudo, soltanto una voce e un pianoforte, in una notte gelida di marzo, è una scommessa. Non sapevamo se e quanta gente l'avrebbe raccolta. L'argomento era spinoso. Faticosa è la memoria, ingrata è la tragedia, indifesa è la parola. Alla fine, il teatro era quasi pieno. Due ore. Tanti momenti che, usciti dal teatro, staranno dentro di me per sempre. Io non ho un traino mediatico, ho solo questa faccia, questa voce. Dobbiamo ogni volta convincere. Andare oltre le aspettative. Ripagare chi ha scelto di rischiare accogliendoci. Proponendoci. Io penso che ieri sera siamo ci siamo riusciti: si sente, quando succede. Si sente nel silenzio, nel respiro di chi non vedi, sotto di te. E poi questo teatro ha qualcosa. Sarà l'accoglienza, sarà che chi si esibisce viene messo in condizione di essere felice e di dare il meglio. E allora non può essere per circostanza, non per formalità ma per riconoscenza ringraziare , e tutti quelli che hanno premiato il nostro sforzo. Un ringraziamento speciale vorrei rivolgerlo a Paolo, mio fratello, che ha suonato, credo di poterlo dire, in modo meraviglioso, certo più intenso delle mie parole. Io leggevo, parlavo, ma una parte di me ascoltava le sue improvvisazioni e si emozionava.
p.s. Simone ho dimenticato da qualche parte sul palco la palla da carcerato!

L'ebook da cui è tratto il monologo si trova su Amazon, Smashwords, ecc.

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