Ho ucciso un
gatto. Un bel gatto giovane, ancora piccolo. Ho visto un missile
uscire dall'oscurità, il tempo di sentire il colpo contro la Vespa
ed era già successo. Mi sono fermato, sono tornato indietro e c'era
questo esserino nel suo sangue che scorreva sul ciglio della strada.
Rantolava come un cristiano. La vita che se ne andava e lui che
fremeva come a non volersi rassegnare, come a volerne trattenere ogni
goccia. E il suo corpo pieno di vita fino a un attimo prima, il suo
corpo già morto diceva: non voglio morire. Mi sono messo a urlare, è
venuta giù una ragazza e ha detto: meno male, temevo fosse il mio. È
rimasta lì. Non sapevo cosa fare, ho chiamato mia moglie, poi la
nostra amica veterinaria, poi il servizio veterinario del Comune. Io
lì seduto nel buio, come un bambino o un demente, le macchine che mi
sfioravano, e il gattino che sembrava morto e invece respirava. Con
l'occhio fisso che si specchiava nel sangue ma ancora fremeva. Il
rantolo mi ricordava quello di mio padre mentre moriva. È arrivata
mia moglie ed è arrivata anche la veterinaria del Comune, che pure
conoscevo, e ha detto: non c'è più niente da fare, era anche un bel
siamese; ma adesso è la stagione del calore e fanno un po' i
pazzerelli. Sorrideva amaramente. L'ha messo in una scatolina di
cartone e ha detto: se anche arriva vivo in ospedale, gli do un
sedativo così non soffre più e lo sopprimo. È andata via. Anche io
sono andato via, tornando in Vespa mi sentivo pieno di vuoto, una
cosa morta come il gatto. Dicevo a mia moglie: appena possiamo
permettercelo, ne prendiamo un altro, ne salviamo un altro. Invece ne
ho ammazzato uno. Sono entrato in casa e i miei due gatti mi hanno
fatto festa, come sempre, perché volevano mangiare. Non riuscivo a
guardarli. Stanotte non ci provo neanche, a dormire.
Non è colpa tua, era un razzo impazzito che ha incontrato la tua traiettoria! :( Ora corre sereno sul ponte dell'arcobaleno... <3
RispondiEliminaL'altro giorno e' successo qualcosa che non dimentichero' mai piu'.
EliminaEro andato a riprendermi una mia gattina di qualche mese, gia' avevo stabilito
di farlo con una piccola scatola, ma ho deciso di portarmela con me
per non ritornare di nuovo. Siccome mi aveva morsicato, per il fatto che le tenevo le zampe, l'ho tenuto ferma il piccolo collo ed e' successo il dramma...Assurdo! Non dovevo prenderla in quel modo, bisognava prenderla dalla
parte posteriore della testa, ho sbagliato, la colpa e' solo mia. Era diversa dalle altre, non sapeva nemmeno graffiare,
cosa rara in un gatto. Era dolcissima. Mi seguiva come un cagnolino, era troppo affettuosa,
difficile da spiegare. Era meglio che succedeva a me, sto piangendo
in continuazione, non mi vergogno dirlo, l'ho sempre nella mia mente.
Non riesco a dimenticarla.
La causa e' per soffocamento, sono stato molto bravo..., che stavo tenendo
in mano un rinoceronte? Non ci sono scuse!
Sono solo un grande stupido e imbecille!
Se fosse successo diversamente, ma proprio nelle mie mani e non conta
che sia stato involontariamente, conta il risultato finale! E' una creatura vivente come noi,
meglio degli essere umani, unica cosa certa in questo mondo!
Io che sono emotivamente fragile per le tante cose accadute in questa vita schifosa,
questa proprio non ci voleva. Io che mi sto aggrappando sugli specchi e alle cose
anche effimere per vivere un po' decentemente!
Luigi
la vita sa essere bastarda e ironica allo stesso tempo. ricordati che sei una brava persona, la pietà verso gli animali è un sentimento nobile
RispondiEliminavit
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Eliminavita e morte sono avviluppate insieme in un cerchio senza soluzioine di continuità, siamo appesi a un filo, noi come gli animali che amiamo
RispondiEliminaaver tentato di salvarlo ed essere tristi per la sua morte è un segno della pietas che deve sempre contraddistinguere l'uomo come animale dall'intelligenza superiore
ed è un segno di grande umanità
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EliminaPremetto che non sono un fanatico animalista, nè un vegano, e neppure- a priori- un antivivisezionista.
RispondiEliminaMia moglie era incinta- quindi ventitre anni fa- e stavamo andando ad Assisi in auto per un week end, poco prima del Natale. Notte fonda, e un freddo boia : da un cancello esce a scheggia un cane di taglia media, forse un lupo. Lo prendo di fianco, sento guaire, e poi delle voci. Tiro dritto. Non me lo sono più scordato.
hai tentato di salvarlo e sei fortemente rattristato
RispondiEliminati sei comportato bene
sei un uomo giusto e con forte senso di pietà
il resto è l'imponderabile che guida la vita di ogni essere sulla terra
Davide, Milano
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RispondiEliminaA me è capitato di condannare altri gattini senza volerlo, in altri modi, affidandoli a mani sbagliate o facendoli fuggire accidentalmente. E anche io ho rischiato la stessa cosa coi miei, più volte. Non è colpa tua, non si può mai sapere. L'unica cosa è prenderne un altro, subito: ogni bestiola è insostituibile: ma sottarre al randagismo, alla morte, un altro gattino è già un atto immenso, secondo me. Se ti va, scrivimi in privato sulla mia pagina Facebook.
EliminaSi vede che sei una persona con un grande cuore e ti ringrazio per le parole, ma
RispondiEliminae' una brutta esperienza, atroce e maledettamente indimenticabile....
Un grande saluto, a presto.