Veleggiando
a bordo dei miei occhiali
(Sono
stanco, troppi aprile ho visto)
Mi
rinfranco, raggiungo il tuo sguardo
C'è
qualcosa che non scordo mai
Un gol da
rivedere in moviola
I profili di
una aiuola di noi
Suoni a
fiori sbocciano a canzoni
Semplici
intracciabili arabeschi
La fontana
di lontane stelle
Pare il
colmo, zampilla di più
Basta un
canto d'uomini celesti
Risentirti
che sei ancora tu
Del mio film
in bianco e nero il divo
Non mi manca
più niente, io bevo
Ogni singolo
momento d'amore
Inconsulto
per l'insulto di vita
Che a
singulti piove e vola via
Vivo un
cielo ingenuo, mi rinasce
Mi c'infilo
ora che il tempo rompe
La mia
angoscia. Ed è quell'attesa
Che ricuce
il giorno con la sera
Le canzoni
grandi come sogni
Stringono
città, campagne, il mare
E il futuro
che non è più qua
Ma se piango
non sarà importante
Se tutto
quanto è un giocattolo rotto
Le mie mani
non lo sanno aggiustare
E fu inganno
il lungo mio sperare
Se mi pungo
adesso di realtà
E il respiro
è solo un compromesso
E se Dio mi
prende sempre in giro
Prigioniero
dei miei occhiali compro
D'aria un
sorso, la rincorsa e invento
Un rifugio
che si chiama Lucio
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