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LA VOCE DI CARLO – TEATRO LEOPARDI, S. GINESIO, 14-12-13


Una serata da ricordare quella di sabato al teatro Leopardi di san Ginesio, fra memorie di un amore irrinunciabile e informazione di prima scelta, davvero imprescindibile, sul doping. Adriana Petrini e Sandro Donati così bravi, così veri e umani nel ricordo di Carlo, che ci sorvegliava dal maxischermo. Un'altra promessa divenuta gioia (e peggio per chi non c'era). Io penso che ti abbiamo ricordato bene Carlo, tu che ne dici? Mi sono voltato un attimo e mi è sembrato che il fotogramma s'animasse, mi è parso vederti sorridere di straforo, in quel modo ironico e quasi timido che avevo imparato a riconoscere di te. Do i numeri? Eppure non mi ero dopato, era tutto autentico. Al teatro succede una informazione diversa, ma in 25 anni di mestiere forse non ne ho fatta mai di così intensa, precisa, viva soprattutto, e approfondita. È giornalismo che si sviluppa mentre nasce, sotto gli occhi di chi c'è. È informazione dannatamente buona, perché già avere gente come Sandro Donati, Rosario Priore ecc. non è cosa di ogni giorno; sentirli poi così disposti a raccontarsi e raccontare, a spiegare, a rivelare aspetti sconosciuti e retroscena insospettabili, diventa imperdibile; tutto intorno c'è commozione, intensità, sincerità. Sono tecnici che parlano con una partecipazione, con un coinvolgimento diretto sconvolgente. Non sono qui per dire “io sono”, ma “è successo, succede ancora”. Ed è sempre un onore confrontarsi con persone del genere, italiani così atipici eppure così fieri, dolorosamente fieri del loro Paese. Poi c'è il cuore di chi era dentro l'amore, e il dramma, e sta nel ricordo. Adriana è stata bravissima, nessuno può parlare del suo Carlo come lei. Nessuno. Carlo non sorridere e non borbottare col tuo vocione, ti vedo benissimo, ti sento benissimo.  

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