quel ricercare il senso di una vita nelle tragedie collettive di cui la guerra è la più assurda perchè solo opera dell'uomo, quel cantare la disperazione di un figlio per il padre non conosciuto, morto su un campo di battaglia, quel ricercare a distanza di anni le tracce tangibili di un immenso dolore incastonate nel quadro più ampio della vicenda storica del secondo conflitto mondiale, quel non dimenticare mai il nostro passato anche per capire il nostro presente, quel percepire il vento della storia mai sopito attraverso una canzone,,,,tutto questo rende the Wall un'opera unica e incommensurabile...ottimo pezzo, ci aiuta a non dimenticare, ci aiuta a capire Davide; Mmilano
Ho riascoltato The wall, tutto, dopo aver letto questo articolo. Un finale agrodolce per questa storia, complimenti a te per averla scritta.
RispondiEliminavit.
quel ricercare il senso di una vita nelle tragedie collettive di cui la guerra è la più assurda perchè solo opera dell'uomo, quel cantare la disperazione di un figlio per il padre non conosciuto, morto su un campo di battaglia, quel ricercare a distanza di anni le tracce tangibili di un immenso dolore incastonate nel quadro più ampio della vicenda storica del secondo conflitto mondiale, quel non dimenticare mai il nostro passato anche per capire il nostro presente, quel percepire il vento della storia mai sopito attraverso una canzone,,,,tutto questo rende the Wall un'opera unica e incommensurabile...ottimo pezzo, ci aiuta a non dimenticare, ci aiuta a capire
RispondiEliminaDavide; Mmilano