Ma se nella scuola di Saluzzo si
avevano, secondo una cronaca di Repubblica, “Ragazzine sedotte con
"abuso di autorità" e spinte a fare sesso, anche violento,
estremo, nella casa e nell'auto del loro professore. Suicidi a catena
di adolescenti, addirittura cinque, con l'ombra del satanismo sullo
sfondo. Un uomo fragile, fragilissimo, forse a sua volta abusato
quando era un bambino, e che ora piange e chiede scusa nella cascina
gestita dalle suore in aperta campagna dov'è agli arresti: «Sono
malato di sesso, curatemi», se davvero c'era tutto questo, come è
stato possibile che colleghi insegnanti e studenti, a cominciare da
quelle dell'arem, definissero un tipo simile un buono, un docente
straordinario, una risorsa per l'istituto, facendone quasi un
personaggio da L'attimo fuggente? È possibile, possibilissimo perché
i confini morali, anche moralistici, si son fatti di schiuma. Il
professore scopava le allieve minorenni senza andar per il sottile,
dilettandosi di pratiche nere? Beh? Che male c'è? Bravo lui,
fortunato lui. Sì, traspare una certa invidia nelle lettere
deliranti d'amore, nelle testimonianze del corpo docente e studente,
perfino in alcune famiglie di fronte ad un comportamento che un tempo
si sarebbe definito degenere e che oggi lascia rimpianti e
un'ammirazione praticamente scoperta. Poi si potrà riflettere sulla
perdita di senso di tutto di cui parlava, inascoltato, il filosofo
Husserl, la crisi della coscienza per dire una diffusa incapacità di
fare i conti con la realtà, con quella minima consistenza culturale
che distingue gli uomini dalle bestie. Lo stesso buio che da dieci
anni ci impedisce di vedere con chiarezza quella mastodontica
attività di prostituzione che sono i social network, con conseguenti
suicidi di adolescenti esaltati o di mente semplice. La stessa nebbia
che spinge genitori patetici ad incolpare il cielo e la terra per i
comportamenti dei loro figli sconsiderati, che camminano sui
cornicioni come i gatti, che tentano di ammazzarsi “perché a
sedici anni come fai a non farlo se lo fanno tutti?”.
Ma se nessuno avverte più la
scomparsa della mente, il problema dove sta? Un mostro non è un
mostro, è un personaggio da rispettare, da intervistare. Così lo
zio Miché, bracciante pedofilo e necrofilo, trasformato dal mercato
informativo-pubblicitario in un intellettuale con tanto di occhialini
alla Gramsci. Così tutti quelli che si rendano responsabili di
nefandezze sfrenate: stiamo a sentirli attentamente, ascoltiamo
cos'hanno da dirci. Poi gente simile la mandano in campagna, dalle
suore, dai preti sociali un po' laidi, a curarsi. Ma da curare cosa
c'è se una scuola intera rimpiange uno stupratore seriale? E non
vale rispondere che, a questo punto, da curare è la società intera:
una pandemia non riconosciuta diventa normalità, diventa endemica e
si nutre di altri mostri non più mostri, di comportamenti aberranti
percepiti come innocenti. Non è la spettacolarizzazione dell'orrido
di cui parlava Pasolini, siamo oltre, siamo alla mancata percezione
razionale di una perversione, di un pericolo. Siamo all'invidia per
il peggio, alimentata da una informazione irresponsabile. Siamo anche
alla follia condivisa se i giornali si disputano i personaggi di
questa sordida normalità italiana, se intervistano, celebrano figli
e padri, le ninfette e l'orco, lo stesso professore il quale adesso
si gioca la carta dell'infermità mentale, che dovrebbe essere estesa
all'intera scuola, alla Saluzzo tutta che adesso dice: ah, noi non ci
crediamo a queste cose, qui non possono succedere. E allora: viva il
prof e viva le studentesse che non vedono l'ora che lui torni. Magari
ci spiegheranno, tutti insieme in un talk show, le cause di una crisi
sociale, generazionale che non sappiamo come affrontare.
Dalle cronache non si capisce molto.
RispondiEliminaC'è un professore-suppongo brillante e seduttivo- che ha storie con allieve minorenni. Il fatto costituisce reato, ed è un dato di fatto.Sul piano morale e sociologico forse si potrebbe indagare oltre, chi è il professore ,e chi sono le allieve,pare di capire che non vi sia stata violenza, se non quella penalmente presunta data la minore età.Poi però ci sono stati dei suicidi, e non si capisce se c' qualche nesso con il professore e le sue storie. Poi c' anche il satanismo, non si capisce cosa c' entri.
Tu riesci fare un po' di chiarezza ?
Dove non arrivano le cronache, arriva il succo del buon senso. C'è un farabutto, un narcisista che sta sfruttando il suo essere laido per diventare personaggio. Comunque ne parlerò meglio sul Faro, gli argomenti di cronaca ormai li convoglio in gran parte lì.
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