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MA NON C'E' NIENTE DA RIDERE

La consigliera regionale formigoniana Nicole Minetti nell'esercizio delle sue funzioni

Il fatto che ad essere fottuto, absit injuria eccetera, sia l'odiamato Berlusconi, non deve, non può far perdere di vista un dettaglio: che questa è una sentenza molto pericolosa, tirata per i peli più che per i capelli, al limite dello sconfinamento moralistico. Che i reati ci saranno pure, ma allora dovrebbero esserne chiamati a rispondere milioni di italiani a cominciare da una generosa, e ci teniamo bassi, percentuale di politici, industriali, direttori dei giornali, artisti e i guitti; o davvero qualcuno può pensare che le orgette si facciano solo in casa Berlusconi? Che facciamo, adottiamo tutti quelli che prima ci siamo lavorati, anche a domicilio? Produciamo certificati elettorali e l'amicizia con Marrazzo, così tutto si aggiusta? Per Berlusconi non piango, per il cittadino comune che sono, che siamo tutti, mi preoccupo un po'. Perché è stato introdotto un precedente che non lascia tranquilli, perché il troiaio è innegabile ma qui non è questione di millantare false generalità, è che questo pare l'epilogo di una faida dove nessuno era davvero innocente e alla fine, per spazzare via uno, si rischia di entrare nelle mutande di tutti. Detto da chi ha cominciato a criticare il berlusconismo sessuale in tempi non sospetti, vedendoci il definitivo ribaltamento degli ingredienti della politica: i vizi non più come epifenomeni del potere ma come sostanza del potere, come consistenza del potere, i lettoni come sedi dei vertici, dei triangoli e delle decisioni. Ma a questo punto, se la legge è davvero uguale per tutti (e non lo è, non lo è mai stata e mai lo sarà), c'è da avere un po' paura a indulgere in certi vizi privati; fortuna che uno Strauss Kahn, per buttar lì un nome, non è nato qui, fortuna per lui. A me non piace niente di Berlusconi, nessuna simpatia, nessuna indulgenza: ma chi adesso ride, chi si confina ad un giubilo da curva, non considera le possibili conseguenze di una sentenza minata. Conseguenze civili, anzitutto. Proiettate sulla collettività. Ma poi anche politiche. Senza soffermarsi sul realismo politico e il rapporto fra etica e politica di Machiavelli, il ribaltamento particulare di Guicciardini, fino all'antimachiavellismo protestante francese e al libertinismo, a me sorge appena una considerazione di senso comune, che tuttavia non mi pare pretestuosa: va bene, Berlusconi era un macigno sulla vita pubblica, coi suoi conflitti d'interessi e le sue ostinazioni; ma fino a che punto è lecito inchiodarlo con le puttane, visto che non ci si è riusciti neppure con le tasse come per Al Capone? Fino a che punto è garantista farlo fuori per questioni di prostitute professioniste, non povere anime costrette al marciapiede pistola alla nuca (o più in basso), dopo che per 20 anni quello che chiamiamo popolo, e che viene blandito da giudici e intellettuali, non ha voluto sapere niente dei suoi vizi e si è ostinato a votarlo e rivotarlo? La vox populi non è mai ispirata dallo spirito santo, è solo un conformismo di massa del quale però si tiene conto in misura variabile, secondo contingenza e convenienza.

Ora, Dio ci scampi le adunate, l'estremizzazione di un conflitto già fin troppo esacerbato tra gli ultras del Cavaliere e quelli che lo incolpano perfino per le corna della moglie (la loro). Ma la sensazione è che questa sentenza a piedi uniti non porterà niente di buono per il Paese. A meno di non voler fortissimamente credere che, rimosso il masso, il Paese non si riscopra per incanto più sano, più pulito, più decente.

Mi rendo conto perfettamente di passare io stesso per filoberlusconiano, per sodale di un “porco”, così come, quando criticavo Saviano, mi prendevo del camorrista. Ma sono fatto così, il tripudio facile, comune, mi dà l'allergia e mi spinge a cercare quello che, in quell'esultanza spesso sconcia e sgangherata, non va. Di solito, lo trovo sempre.

Commenti

  1. Uno scritto illuminante. Interessante leggere un punto di vista "minoritario" e non di parte. Sarà che anch'io sono un po' "Bastian Contrario" ma per certi versi concordo con te (chiedo scusa se oso darti del tu).
    Affrontando la questione della sentenza, da apprendista studioso del diritto, penso che sia dettata più dal "pregiudizio" su Berlusconi, perchè il dato dell'età, al di là del fatto del concorso di bellezza con la presenza di Fede e l'amicizia fraterna tra Fede e Berlusconi, è pur sempre una presunzione e come tale non è molto "giustificativa" di un aumento della pena richiesta. Immagino che in appello sarà ridimensionata e in Cassazione sarà comunque condannato. Nonostante ciò, purtroppo, la vedo dura per l'Italia, intesa nel suo più elevato concetto, liberarsi dall'ideologia berlusconiana, ben più estesa della persona Berlusconi.

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  2. L'ideologia berlusconiana c'era prima di Berlusconi; è un po' la stessa cosa per cui i giudici, anzi le giudici, di Milano, riescono a considerare vittime le stesse che considerano, con disprezzo, complici. Così come la legge, anche le zoccole non sono uguali per tutti. E lo Stato etico, perché di questo si tratta, fa prestissimo a risolversi in galera. Francamente, di questi o queste giudici io ho timore, specie se in amicizia con certi giornalisti isterici. Dei cui vizietti, a questo punto, toccherà occuparsi.

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  3. B. è sul viale del tramonto politico, seppur capace di colpi di coda...questa sentenza, senza entrare nei tecnicismi del diritto (la cui applicazione è comunque sempre discrezionale), colpisce per l'entità della pena in rapporto ai fatti contestati, tanto da sembrare una decisione intrisa di un giudizio morale e politico, e sancisce, insieme alle altre già pronunciate e a quelle in arrivo, la fine della parabola di B...ma il problema di fondo non è B. è l'assenza in Italia, per ragioni storiche, di una destra autenticamente liberal conservatrice come quella presente negli altri paesi europei e in USA...come altresì l'assenza di una sinistra riformista che non sia solo tasse, regolamenti e burocrazia...questa è la nostra tragedia...per cui dopo B ci sarà un altro B, forse con meno mignotte ma poco cambierà....e sull'altro versante avremo solo burocrati d'apparato grigi e statalisti

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  4. non vorrei essere nei panni di un cittadino qualunque imputato in in processo dove il PM e' Sua Eccellanza Illustrissima e Pregiata Ilda Bocassini.
    Vp

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  5. Concordo su tutto tranne che sull'opzione "meno mignotte". Meno scoperte, magari. Ma minori di numero, non credo.

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  6. Per non sbagliare, bisognerà produrre il certificato elettorale. Non dell'eventuale fanciulla, ma il proprio.

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  7. Mi piace il tuo articolo Massimo. Anch'io, che non ho mai votato per LUI, che non mi sono mai identificato con quel modello economico-social-culturale proposto dal centro-destra, sono rimasto un po' perplesso dalla requisitoria della Boccassini, quando parlava della "furbizia araba", e ancor di più da una condanna a 7 anni per una telefonata in questura e per rapporti (negati dai diretti interessati) con una minorenne. Ci sarà pure il reato, ma 7 anni mi sembrano un po' troppi.

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  8. Altro sono i reati, altro i peccati. Una cosa che trovai sgradevole sono le campagne di qualche tempo fa del pdl ( mi pare Carfagna, ma non sono certo) contro la prostituzione, tutte intrise di un moralismo veramente insopportabile. Non mi crederete ma : mai andato a p..., mai votato B.

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