Passa ai contenuti principali

GLICINE


L'ora d'aria ancora mi condanna
L'innocenza a illudere perduta
A perdita d'occhio sulla valle
Di noia, di noia, ancora noia
Torpida dalle gambe alle tempie
La disabitudine di stare
Bene o male, sia qualsiasi cosa
Da strapparmi a uno schermo di carne
Senza corpo, senza dimensione
Spensierarmi da capo vorrei
Non ricordo più il volo di gioia
Forse le ali non le ho avute mai
Pure ero innocente come un fiore
O un demente, io col mio dolore
Ma se d'aria un vuoto m'imprigiona
Nel precipitar della ragione
Se mi toglie lo scarto di sole
Così nega l'ultimo rimpianto
Ed io senza rimpianto sono morto
Nel deserto d'invadenze annego
Nelle dune morte delle assenze
Nelle infinitesime distanze
Che al massimo uniscono le stelle
Non il mio futuro nel passato
Unico rimbombo del mio tempo
Su dal niente ch'è pieno di niente,
Non esiste per quanto mi sforzi
Ma se triste sfarzo mi rovini
Di tre piante sotto due lampioni
Che le foglie accendono la sera
Come allora, cosa mi rimane
Della processione dei miei tagli
In preghiera dentro l'aria pura
Se quest'aria è nera e manda indietro
Delle rondini il canto di vetro?
Cascate di glicine che manda
Un profumo come di risate
Da sentire appena con il naso
Povero il mio mondo, poche cose
Nelle stanze dell'indifferenza
Che un sepolcro di tenda separa
Dall'eterno tornare d'inverno
Nel sapore di crepe nell'aria

Commenti