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TROLLIN'


Di troll, che sarebbero i provocatori su internet, ne ho sempre avuti a mazzi, anzi a mucchi. Partivano proprio da quel forum di mosche svolazzanti sul mito di Cesare Battisti (i cui tenutari, ovviamente, sapevano tutto e dunque condividevano, anzi alimentavano, l'andazzo: inutile che adesso qualcuno di loro mi mandi letterine deferenti), e da lì rimbalzavano per le varie indymedia, wikipedia e simili. I cosiddetti troll, che poi sono quattro piccoli vigliacchi, ectoplasmi da cameretta infantili e miserrimi, erano sempre gli stessi: alcuni interni al mucchio, altri tangenziali o comunque nell'orbita. Tenevano d'occhio il mio blog, facevano rimbalzare immediatamente quello che scrivevo e poi magari insinuavano che ce lo avessi messo io, insinuazione che si permise, nero su bianco sul suo sito, anche un evanescente biografo di Grillo che spaccia se stesso in televisione, e che io perciò non posso che considerare tre metri sotto al disprezzo. Almeno finché non avrà le palle per dimostrare ciò che sosteneva.
Comunque fosse, non mi sono mai sottratto e non ho mai organizzato battute di caccia alle streghe. Ho affrontato i detrattori-fantasma, ed ero solo, non con un partito alle spalle; mi sono rassegnato all'isolamento, perché neppure l'ombra di un “collega” mi era rimasta a sostenermi; ho ricevuto le mie minacce, anche pesanti, e, seguito da mia moglie, ho mosso i miei passi in sede legale, non denunciando, come falsamente sostenuto sulla stessa rete, le varie indymedia e wikipedia (peraltro, dove sarebbe stato lo scandalo?), ma anonimi sulle medesime piattaforme; ho ricevuto, se non sodisfazione giudiziaria, perché chiunque frequenti un palazzo di Giustizia sa benissimo che questa non è uguale per tutti, ma con qualcuno è più distratta, almeno soddisfazione investigativa: le indagini hanno puntualmente confermato i miei sospetti; che poi non siano approdate a processi, per lentezza, per come vanno le cose in Italia, è un altro paio di maniche. Ma non è stato tutto inutile: una volta presentate le denunce, i troll sono magicamente svaniti. Oggi wikipedia è proverbiale per le topiche, indymedia è sparita e non so neppure se il forum di mosche del mucchio sia ancora aperto. Naturalmente ci sono ancora di quelli che vengono a rompere i coglioni: ma oggi hanno meno armi di prima, o meglio ne ho di più io: se appena vedo che sono lì non per criticare ma per provocare, su facebook li blocco immediatamente, e per quanto mi riguarda non sono mai esistiti. Possono andare a spargere la loro disperazione dove vogliono, ma a casa mia no, neppure virtuale. Quanto al blog, ho semplicemente moderato i commenti: ne metto la metà di quelli che arrivano, specie in forma anonima: perché un anonimo che è d'accordo o esprime un dissenso, non è un vile, e può restare. Ma uno che sparge falsità o insulti senza nome, lo è. E quindi non merita spazio. 
D'altra parte, mantengo un contatto costante con chiunque mi scriva, fatto di risposte ai messaggi quando non di conversazioni vere e proprie. Anche polemiche, dure, violente se occorre ma senza mai sottrarmi al merito. Anzi, mi diverto a inchiodare chi provoca alla propria mancanza di logica e di coerenza: la pretestuosità, nei troll, non manca mai ed è facile stanarla.
Bella forza, mi si dirà, tu non hai le masse di Grillo che ti seguono. No, ma non ho neanche masse di perdigiorno come lui, cui affidare i rapporti con chi scrive. Questa è democrazia. Invece su quel blog nessuno risponde di e soprattutto su niente, la comunicazione è a senso unico, virtuali Tavole della Legge cui si può soltanto obbedire.
Alla fine, ho capito una cosa. Troll o non troll, possono dire quello che vogliono, possono diffamarti, minacciarti, inventare, far taglia e incolla delle tue parole, possono anche farti perdere occasioni di lavoro, che poi è il vero scopo di certe invidiose nullità. Ma la dignità, su quella non possono niente. Senza star tanto a menarla con l'onestà e la rivoluzione, se sei uno che difende quello che scrive e non ha scheletri nell'armadio, alla fine non possono fare niente. Di me, nessuno ha mai detto né potuto dire che fossi né falso né ladro. Mi basta. 

 

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