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IL FUOCO


Noi truci bambini credevamo
A un futuro ch'era trapassato
All'amore già morto e sepolto
Ad un mondo come un luna-park
Di cavalli a dondolo e pistole
Che sparano stelle di cartone
Credevamo al sogno, all'illusione
Ad un irredento carnevale
Se la carne dentro una divisa
Non è più che sagoma confusa
Credevamo a tutto purché fosse
La fuga in un pugno o un braccio teso
Ma la verità all'addiaccio spesa
Era un gioco di dadi truccati
E poi il fuoco ha preso a divampare
Riducendo tutti gli avamposti
Dell'attesa a cenere e silenzio.
Credevamo d'essere nel giusto
Con la danza delle nostre fruste
Ed il truce gusto di sassate
Contro l'ultimo barlume di luce
Te lo giuro che noi credevamo
Solamente a quello che non c'è
A un presente fatto di fantasmi
Ai profeti dell'unica rabbia
In una voliera di follia
Apostoli noi dell'odio infetto
Il bubbone prima o dopo scoppia
E una pioggia di schegge su tutto
Sull'umanità che si distrugge
Noi la chiamavamo libertà
Senza più speranza d'ironia
Di pietà che prende in faccia al mare
O annegando in fondo a una canzone
Credevamo in cosa? Non c'è traccia
D'una sola fata, almeno una
Di mille sirene che han cantato
La lusinga del sangue versato
Destinato a perdersi nel vento
Quanto strazia adesso avere ucciso
Mille soli inutili al tramonto
Cancellati da reflui di niente
E un silenzio che ora fa spavento

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