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QUESTE CAZZO DI PRIMARIE


Complimenti a tutti i valorosi che sono andati a votare alle primarie, tre o quattro milioni, non lo so, e che si sentono in pace con la loro coscienza democratica e magari, da farisei, scrivono pure che è stata una cosa fatta bene, una cosa da fare. Complimenti a quanti hanno seguito o addirittura partecipato ai talk show di questo gioco, dove ci si mandava allegramente affanculo, così che poi se ne potesse parlare nei social network. Complimenti a quanti avevano almeno un motivo, uno solo, per versare l'obolo di 2 euro, e magari erano disoccupati, studenti che risalivano la penisola alla vana ricerca di un posto di lavoro. Complimenti, perché intanto che loro votavano, contribuendo a cambiare il Paese, il Paese non cambiava. Ha vinto Bersani, l'uomo che ho sentito con le mie orecchie rivendicare più Stato, più settore pubblico, più spesa pubblica, più enti pubblici, più impieghi pubblici, più organi, più burocrazia, e voler gestire l'Europa “come una cooperativa socialista” e non voler toccare né ora né mai la Costituzione "perché c'è morta della gente". L'uomo del cambiamento, non c'è dubbio. E così il Paese cambia ma non cambia, la burocrazia si allarga oltre la metastasi che è già, la Sanità continua ad autoamministrarsi malamente, nell'arroganza distratta verso i pazienti-utenti, e così la Scuola, i Pubblici Servizi eccetera. Ma la sindacalista Camusso, donna del cambiamento immobile, l'aveva fatto sapere a tutti i militanti della Cgil e così la giornalista Lucia Annunziata, donne di apparato, e così pure il Tg1che ha fatto alla vigilia del gran gioco delle primarie una intervista di 7 minuti dopo la quale nessuno ha detto niente, Bersani non possendo tre televisioni e controllando le altre. Il gran gioco delle primarie. Sette o otto milioni che finiscono nelle casse del partito, cioè chissà dove, le stesse casse dissestate da una miriade di scandali locali, il più eclatante dei quali si chiama “Penati” ma nessuno ne parla perché le primarie, cosa fatta bene, cosa da fare, mettono a posto tutto col vento del cambiamento. Così cambiamento che entrano dentro tutti: Bersani con le sue tre superpensioni, il rottamatore Renzi che pensava alla pensione anche lui, il bancario Tabacci, la carneade in quota rosa Puppato e Vendola, che, se ha ragione Repubblica, a forza di parlare di nuvole, di bambini, di violini, si accontenta di una superpoltrona all'Unione Europea, che come cambiamento non è male.

Ma hanno ragione i milioni corsi a versare l'obolo: chi scrive è il solito idiota che pretendeva di farcela da solo, senza leccare direttori e politici sul palco, pensa che stronzo, e così non ha mai rimediato un contratto, una spinta, una blanda segnalazione, un seggiolino in provincia; quello famoso che, dopo 12 anni di mazzo 24 ore su 24 al Resto del Carlino, con un diretto superiore sadico e comunista che ogni tanto gli diceva “Noi domani scioperiamo, tu che non sei un giornalista lavori e i pezzi me li passi dopodomani”), venne convocato dai vertici a Bologna: “Lei ha fatto anche troppa gavetta, scelga dove vuole che la sistemiamo”; salvo farsi stracciare all'ultimo l'assunzione per l'oscena camarilla di un capetto locale di allora, un vecchio bavoso che doveva spingere la sua amante, peraltro figlia di un giudice (“Io faccio assumere chi mi pare”, mi ronza ancora nelle orecchie quella massima di vita); e neanche potè far causa al giornale, chè i soldi per l'avvocato non ce li aveva. Sempre il solito che si faceva pigliare per il culo dal Mucchio Selvaggio, giornale a fondo perduto dove prendeva meno di tutti, un anno di compenso era meno della mesata che si autoassegnavano le tre o quattro assurdità che comandavano, pur essendo io il più seguito e il più discusso, nella squallida invidia di più d'un vermiciattolo; sempre quello che quando va a far lezione in qualche scuola, e spesso la lezione la fa in primis ai professori, ricorda sempre che non passava mai un concorso pubblico e, vedi caso, quando chiedeva di visionare i compiti si sentiva mormorare da qualche membro di commissione, professore ordinario all'Università di Macerata: “Il suo e quello di sua moglie non li abbiamo neanche guardati perché sapevamo già chi doveva vincere, però se lei evita di denunciarci posso offrirle un incarico da associato, altrimenti è la nostra parola contro la sua e lei ne esce male”. Così, in grazia d'Iddio (e del Partito e del Sindacato), al quale questi docenti di Legge e di Morale erano devoti. Il Dio che non esiste, che è un'altra presa per il culo buona per chi vuole stordirsi con orgasmi mistici o almeno fingere, come spesso si fa per compiacenza. Ma le primarie sì, esistono, sono fatte bene, sono una cosa da fare, cambieranno il Paese, c'è un'infornata di nuovi concorsi e nuove raccomandazioni caldeggiate dal compagno Bersani e dalla compagna Camusso, che vuoi che siano 2 euro se poi qualcuno ti sistema per sempre, spinto dal vento del cambiamento?

Commenti

  1. Diciamo che "romantici" ex comunisti attualmente pdduisti ce ne sono circa 3,1 milioni, ma non prendono posizione, non perchè non hanno i loro sani principi e sane ragioni, strumento di democrazia, cosa vuoi che siano 2 €, d'altronde dico io...la vita è un punto di vista, no?
    Non prendono posizione semplicemente perchè, visto il panorama politico che li (ci) circonda, in cuor loro sono consapevoli, ed allora io mi immagino l'omino che parte da casa per andare a votare le primarie e paga pure due euro, scende dalle scale del suo palazzo, subito fuori al portone si accende la sua bella MS (esiste ancora?) ed in macchina durante il tragitto canticchia: " vogliono vivere così... con il culo in faccia e felice voto beatamente...". :-)

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  2. E gia', poco piu' di un anno fa, quelli che oggi aspirano oggi alle cooperative socialiste, a un'europa fatta di piu' stato e piu' spesa pubblica e piu' debito (tanto poi i nostri figli ci malediranno quando siamo morti) erano quelli che si dimenavano quando ancora era al governo Berlusconi gridando a squarciagola il nome di Einaudi come esempio, per dare una spallata al governo Berlusconi, che per tutta onesta' della spallata non ne aveva bisogno perche' lo spread lo aveva gia' destituito.
    Oggi queste stesse persone lottano sul budget da 1000 miliardi di euro in 7 anni dell'unione europea e vorrebbero di piu' per finanziare agricoltura e dare sussidi in giro in ordine sparso.
    Queste stesse persone che oggi fanno le primarie che sembrano quasi una lotta interna delle vecchie correnti della Democrazia Cristiana, sono quelle stesse persone che non hanno mai capito cosa volesse dire Einaudi, non ne hanno mai capito gli insegnamenti perche' il loro cervello e' avvolto da una patina di grasso che si chiama ideologia o aspirazione socialista

    Viene da chiedermi, cosa sanno queste persone del pensiero economico di Einaudi? la risposta e' ovvia, nulla. Ma se e' vero per Einaudi, nome che gridavano a squarciagola, mi viene il dubbio che non abbiano cognizione di causa di cosa voglia dire cooperativa socilista, e la cosa e' ancor piu' preoccupante

    Forse per loro socialista vuol dire esattamente quello che facevi notare tu caro Massimo: io che comando socializzo il mio culo: se me lo baci trovi lavoro, altrimenti sei disoccupato, con buona pace e sospinto dal vento di cambiamento. Si, cambiamento del culo che dovro' eventualmente baciare

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