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FACCIA DA CHOOSY

Ci fosse una volta che ti sbagli e l'azzecchi

FACCIA DA CHOOSY
Fino a qualche mese fa, diciamo un anno fa per essere precisi, mi sarei morso la lingua e, per amore di verità, le avrei dato ragione, sia pure al prezzo di un cocktail di bile e fiele. Adesso non più. Non posso più pensarlo, non mi sentirei più di pontificare che i giovani sono “choosy”, come ha detto questa trista faccia arcigna, messa in cattedre troppo grandi per lei, dalle quali combina un disastro dietro l'altro. Adesso dire che i ragazzini sono schizzinosi ha solo il sapore di una formula stupida, mediocre, uscita dalla bocca di chi non li conosce. Lo sa Dio, quanti ne ho incontrati. In quante scuole, in quanti circoli o centri o marciapiedi o metropolitani. Di tutte le età. Di tutte le provenienze ed etnie. Fermandomi a parlarci, perché io non faccio il ministro, non viaggio con la scorta. Sono peggio che spaventati, sono rassegnati e adesso penso non solo che ne abbiano tutte le ragioni, ma anche che non vale la pena di ingannarli. Il loro futuro non c'è, il loro destino non cambierà. Certo, qualche puttana entrerà in politica da puttana, qualche leccapiedi ci entrerà da leccapiedi. Ma chi conserva la dignità, il rispetto di sé, va incontro a giorni, anni drammatici e lo sa. Del resto, come potrei illuderli proprio io, che nutro la stessa disillusione? Certo, noi siamo sulla soglia dei 50 mentre il loro sangue è giovane, fresco. Ma nessun sangue può ribollire se non ha propellente, e di benzina per il coraggio qui non se ne vede. Le prospettive evaporano, le alternative muoiono, la società s'incarognisce, gli adulti trasmettono solo messaggi di stupidità e ferocia. Dicono loro di darsi da fare, ma è un incoraggiamento vuoto, uno slogan stupido. Li esportano: inventatevi qualcosa, ma non sanno precisare che cosa. Li sfidano: noi, alla vostra età... Ma oggi è peggio di allora, peggio anche del dopoguerra, quando almeno c'era tutto da ricostruire. Oggi è proprio questo che manca, non la voglia ma la forza di ricostruire, e la forza manca perché non ci sono ragionevoli prospettive: tutti imprenditori a 20 anni? Tutti genii? Tutti artisti?
O tutti lavaculi? Ma anche qui la concorrenza è spietata, tra badanti e il resto del mondo che arriva, disposto a tutto. La globalizzazione, l'afflusso di genti disperate ha fatto la fortuna dei padroni e degli sfruttatori: non è il lavoro a mancare, è il salario, è venire pagati e minimamente garantiti. Non prendiamoci in giro, signora ministro, oggi nessuno paga, neppure l'elemosina, oggi è diventato un lusso non tanto investire, ma addirittura lasciarsi sfruttare. Non è questione di essere choosy, come dice in modo sciocco questo ministro sciocco, ma di poter difendere la soglia minima della dignità. E questa soglia, oggi, viene calpestata continuamente da chi ti dice: così è, se non ti sta bene, dietro di te c'è la fila.
Giovani, carini e terrorizzati. Dategli torto quando le loro città, i loro villaggi muoiono ogni giorno di più, le saracinesche calano come ghiglottine e i loro itinerari sono sempre più percorsi di rovine. Adesso il capo cordata, un altro con la faccia di quelli che non sanno cosa sia un sentimento, ha deciso l'oscuramento serale, sapendo che un popolo depresso è un popolo represso. Sarebbero questi i fari della speranza per i giovani? Certo, ci sono gli idioti in coda per un i-phone alle 4 del mattino. Ma non sono quelli a fare testo. Non più. Sono i giovani nel deserto a farlo e l'Italia è una trama di deserti, non più diversi da nord a sud. Le istituzioni non aiutano, non sostengono, gli enti territoriali andrebbero aboliti tutti, sono ricettacoli di pura autosussistenza al prezzo del clientelismo, della professione di fede: per ottenere qualcosa devi vendergli l'anima, prestare atto di sottomissione, anche lo stato e le sue ramificazioni hanno imparato che il precariato è un ricatto, terribile per chi lo subisce, molto conveniente per chi lo impone. E non tutti hanno alle spalle un babbo economista e una madamin messa in cattedra, che ti spianano la strada, ti garantiscono gli studi all'estero, i finanziamenti per i tuoi capricci, un ventaglio di posti di prestigio una volta che ti sei stancata di giocare a fare la ricercatrice.
Sarà anche vero che i giovani non hanno iniziativa, non hanno testa, cuore e coglioni (ovaie?). Ma da un anno, per la precisione da quando questo governo di inetti e di stronzi s'è insediato, senza alcun mandato popolare, per imposizione di poteri finanziari, il loro futuro è impossibile come il presente. E non c'è modo di educarli alla volontà e al coraggio se tutto, a cominciare dallo stato, gioca contro di loro.

Commenti

  1. Sei grande! Grazie
    Stefano

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  2. ben detto massimo. però ora voglio farti leggere questo esilarante/delirante intervento di uno dei nostri giornalisti schiena dritta: "Chi ha insultato e minacciato Elsa Fornero per un vocabolo merita solo disprezzo (magari una denuncia) (...) Detto ciò, credo che Elsa F. abbia il cuore al posto giusto. E la sua manìa di spiegare – tipica della docente di lungo corso – sia uno dei motivi per cui misure spesso dure sia state accolte civilmente dall’opinione pubblica".
    indovina chi è? ti aiuto, scrive sul corriere.
    vit

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    Risposte
    1. Doamnda inutile. E' uno che spera di diventare direttore de la Stampa

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