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CIVITANOVA, 14-07, CORTILE EX LICEO CLASSICO, POPSOUND



CIVITANOVA, 14-07, CORTILE EX LICEO CLASSICO
Come sempre, ci pensi sei mesi e in un attimo è andata. Non racconterò da dentro questa serata con Paolo: se vi va, se ne è valsa la pena, pensateci voi, mandate i vostri commenti o le cronache: pubblicherò tutto. Io qui voglio solo aggiungere un paio di pensieri tangenziali. Ce l'abbiamo messa un po' più di tutta, il caldo era davvero micidiale ed eravamo lì dalle 5 del pomeriggio, abbiamo cominciato alle 11 e dopo quasi 2 ore non ne avevamo più. Comunque, a parte l'immensa gioia di ritrovarci insieme su un palco, penso che ci siano stati alcuni momenti davvero buoni. Quattro anni che non succedeva, ed è stato come esserci espressi insieme dalla sera prima. Non c'è niente da fare, tra noi succedono cose che io non riesco a spiegare, che non riusciamo proprio a comprendere: dopo, quando tutto è finito, ci limitiamo a prenderle come doni del cielo, sapendo che sono successi e quasi dandoli per scontati. Non per presunzione, ma come il segno di un affetto speciale che ci lega. La gente non poteva saperlo, ma ieri notte sul palco c'erano due uomini provati, dalla vita complicata, difficile, non di rado tragica, due reduci che ancora non cedono, e che sanno legare insieme il rispettivo sgomento per farne qualcosa di diverso, un grumo da far volare su chi ascolta. Solo noi sappiamo certe cose l'uno dell'altro. Quello che riusciamo a liberare sotto i fari, ne è appena una proiezione.
Paolo per me suona ancora meglio di prima, più asciutto e insieme più espressivo, ha trovato certe soluzioni strepitose, evocazioni straordinarie ma mai invadenti. Davvero, certi momenti quasi dimenticavo cosa leggevo per ascoltarlo. Mi sentivo trasportare. Io ho fatto quello che ho potuto, già non è facile proporre (anche) mosaici fatti di rime, assonanze, allitterazioni (eppure quanta attenzione, quanta cura nello sceglierle), poi in una situazione così avevo la sensazione che tutto volasse via prima di arrivare. Posto non adatto ad una proposta come la nostra, dispersivo, lungo, pubblico troppo distante, non vedevamo le facce che invece sono importanti perché un reading si gioca tutto sullo scambio empatico. Non è un concerto di Madonna, non è una faccenda “televisiva”, e invece l'estetica da televisione ormai s'impone dovunque (ecco uno spunto pop-filosofico), non ha senso mettere le transenne tra palco e pubblico. Troppa gente che veniva e andava e veniva, come fosse un pub. Certi magari provenivano dalla lectio magistralis della pornostar Valentina Nappi che, qualche metro più in là, scioccava il pubblico con questioni davvero esistenziali: vi masturbate? E alla fine sono arrivati questi ragazzi writer, che mentre ancora suonavamo hanno aggiornato la mia sensazione, già radicata, che l'arte non esista ovvero sia qualsiasi cosa, basta pretenderlo con giovanile convinzione.
Abbiamo accorciato, di comune accordo, la scaletta solo perché eravamo davvero sfiniti, suonare e leggere, con la fisicità che ci mettiamo, sotto un caldo umido del genere è faticoso, io avrò perso 3 chili ed altrettanti in un pomeriggio che non finiva mai. Alla fine abbiamo visto, sentito gente contenta, commossa, emozionata che è quello che conta. In ogni caso per me era un saluto: questa mia piccola avventura l'ho cominciata 5 anni con Paolo e l'ho conclusa con Paolo, davanti a persone che finalmente avevo, e mi avevano, raggiunto. Con qualche ritorno inaspettato e gradito. Con qualche nuovo incontro pieno d'amore. Col grande dispiacere di qualcuno che mancava e mi è mancato dalla prima parola all'ultima. Basta, mi fermo qui. Venerdì sarò a Castelfranco Veneto, per un'altra lettura ma di genere già diverso, quasi solo racconti brevi, brani in prosa. Spero di frantumare altre distanze, per dirla proprio con Paolo. 

 
NOI

SE MI CERCHI

NEL SILENZIO

SEI FOTOGRAFIA

ACCENDI

QUANDO

LA PESCA DEI FIORI

CHI SONO IO?

LETTERINE/PIRATA

NON CI SEI

FANTASMI

LE STELLE

LUCE NELLA LUCE

TU NON SEI ALTRI


Commenti

  1. sono sicura che le frantumerai. peccato non esserci stati, ma d'altra parte anche nel piccolo cortile di quella piccola scuola di musica c'era passione e purezza, due ingredienti davvero rari in un tempo non esattamente limpido come quello in cui navigano smarriti adulti come noi.
    Bravi!

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  2. E' stata un'esperienza che ha sinceramente squarciato il mio spirito. Straziante e delicata, avvolgente e dilaniante. Difficile catturarne l'entità con parole.
    Il risultato è stato nutriente, ed avete aperto lo sguardo mortale ad una parte di infinito.

    Grazie, di cuore!

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  3. bella serata, belle "vibrazioni"

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  4. Non trovo altre parole o parole diverse per raccontare quella serata se non le stesse che ho già usato qui: http://wp.me/P2mfYr-sf
    Grazie.

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  5. Il fatto è che già mancate. E mi fermo qui.

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