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ESSERCI, LA PRIMA MEDICINA


ESSERCI, LA PRIMA MEDICINA
ciao max, leggo delle tue schegge di dolore, di segreti, e il commento del lettore, e allora anch'io ti faccio sapere che non le butto via, le conservo. e te lo dico così, in privato, tra noi due. preferisco così. io li conservo i tuoi pezzi, non solo il faro. anche quelli del vecchio blog, perché aiutano. mi aiutano. mi fa sorridere il tuo "giocateci a pallone" perché io amo giocare a pallone, amo lasciarmi alle spalle il dolore, la noia e il vuoto, e correre dietro alla palla, esultare dopo un gol, chiacchierare con gli amici dopo la partita, e tornare a casa stanco e contento, in auto, con gli altri, ascoltando musica alla radio. ti confido questo: a maggio inizierò un periodo di formazione al volontariato in ospedale: compagnia ai ricoverati. sarà la seconda esperienza di volontariato, dopo aver servito alle mense dei poveri. spero di riuscire a portare un po' di compagnia a chi ne ha bisogno. so che parlare, anche di futilità, anche con un estraneo, per pochi minuti, posso migliorare la giornata. a me, da estraneo, nelle prime settimane trasferito in una città in cui non conoscevo nessuno, erano manna dal cielo. penso a cosa possa essere per un malato.
a presto.
Firmata

Se c'è una cosa che conforta nel dolore, è riscoprirlo fecondo, vederlo trasformarsi in sorriso. Magari segnato, usato, ma contagioso.

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