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RISVEGLI


RISVEGLI
Centocinquanta giorni t'ho aspettato
Forse di più bevendo inverno a sorsi
Ho inghiottito brine e neve sul prato
Le mattine dal color di niente
E con il cuore in gola sul balcone
Lame di scie ho rivisto spuntare
E ho creduto un'altra volta in Dio
Perché solo lui può pitturare
Lo spettacolo del mare che s'accende
Come questa mente mia che canta
La felicità assurda d'un sollievo
Che si perde in aria di ricordi
E mi muore intanto che lo vivo
Ripensando a risvegli ricolmi
Di futuro e non ero mai calmo
Troppo intento a consumare suole
Tra viluppi di edicole e strade
Nelle scuole d'apprendere a sperare
Strana arte che ho imparato mai
E poi mi sorprendo a riscattare
Una tenerezza che mi spezza
Perché anche un abbraccio può ammazzare
Una lettera allagare gli occhi
Un applauso frantumare specchi
E un risveglio l'anima tagliare
D'assenze presenti nel rimpianto
Centocinquant'albe senza luce
Senza voce, scialbe e finalmente
Candidi indolenti monti sento
Parlarmi da fermi labirinti
E un'aquila già vola nel disgelo
Se la guardo, non mi sembra vero
Io mi scopro vivo a tradimento
Respirando ossigeno di piante
Verdi dell'attesa ormai raggiunta
E le piogge non fanno più male
Le trafigge il sole, le disperde
Sfilano via in fretta, ombre sconfitte
Palpebre bistrate della sera
Tiepido stratifica l'amore
Primavera sopra primavera
Tutto uguale, proprio come allora
Chi l'avrebbe detto, a questo punto
Hai un appuntamento con il vento
Siediti qui e gioca con il mondo

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