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CE L'HANNO PER VIZIO



CE L'HANNO PER VIZIO
Sono vivo, o almeno intero, per miracolo. Sto pass(eggi)ando con la Vespa lungo il viale don Minzoni di Porto San Giorgio, che in realtà è un delizioso vialetto con le piante già in prima fioritura, quando mi punta addosso un maggiolone guidato da una stronza che sta facendo manovra ovviamente mentre fuma con una mano e telefona con l'altra. Mi salvo con una schiavata mirabile, “un olè da torero”, avrebbe detto Lucio Dalla, ma che strana automobile però, tutta gialla e azzurra con delle onde disegnate sulla carrozzeria. Guardo meglio e c'è scritto “Costa Crociere”. Ma allora lo fate apposta, delinquenti che non siete altro. Ce l'avete per mission, quella di accoppare chi incrociate, per mare e per terra. M'immagino i colloqui, “Lei cosa sa fare?”, “Io so dirottare una nave contro gli scogli”, “E lei?”, “Io so travolgere uno scooterista al volo”. “Perfetto, assunti tutti e due”. Alla scena ha assistito un vecchio che rideva sdentato e felice. Io non posso neanche dirvi qui cosa ho urlato alla zozzona, ma aveva a che fare con certe pratiche col comandante Schettino.

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