Torno su un palco. L'entusiasmo non c'è, la convinzione è quella di sempre. Torno, perché ho ancora nuove storie in versi da raccontare: e belle, forse le più belle mai scritte. In novembre, a san Ginesio, esagerai, consapevolmente, perché un teatro a me capita una sola volta. Fu magico, ma troppo lungo. Questa volta sarà tutto più semplice e contenuto. Reading imperniato più che mai sulla dialettica tra chi manda parole e chi le riceve; spazio ai frammenti delle lettere più belle ricevute in 22 anni di questo sporco mestiere, e le poesie possono essere considerate risposte a quei messaggi. Ne deriva una vita, anche se io stesso non ne ho ancora capito il senso. Scaletta composta quasi completamente da brani inediti, comunque mai letti in pubblico. Solo voce e lieve accompagnamento acustico, niente costumi, maschere, espedienti scenici. Ogni volta può essere l'ultima, a maggior ragione questa. Sono fiero di ciò che propongo, ma non ne ho più voglia, le illusioni a un certo punto vanno uccise, se crescere vuol dire invecchiare, ebbene sia.
Ho visto il tuo invito su Facebook. purtroppo in questi giorni ho da fare. ma sappi che la prossima settimana ti intervisterò!
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