Passa ai contenuti principali

QUOTE ROSA ALLO SPECCHIO



Le avete viste le quote rosa, le donne che hanno il quid, la politica finalmente al femminile? Sì, le avete, le abbiamo viste, perché stanno dappertutto. Con risultati che si potrebbero sintetizzare così: dalle Frattocchie a Fracchia. La sinistra, in particolare, ha del tutto abbandonato il vivaio politico, che sfornava militanti inquadrate ma almeno consapevoli del loro ruolo e della istituzione che rivestivano, a beneficio, si fa per dire, della comunicazione fine a se stessa; adesso ci sono le Marianna Madia, che tradisce sempre quella insostenibile pesantezza del non essere, le Deborah Serracchiani, oggetto misterioso della nomenklatura, le Maria Elena Boschi, segnalatasi per gli occhioni, il completo blu elettrico e un allucinante spot elettorale in dialetto pugliese per un amico, e, dulcis in fundo, questa Pina Picierno che, secondo Aldo Grasso, sarebbe perfetta per “Uomini e donne”. La Picierno dello scontrino da 80 euro sbandierato a Ballarò, quella che mentre parlano gli altri si abbandona a risatine scioccherelle e quando parla lei fa subito mettere mano al telecomando, perché la frequenza della voce, e delle cazzate che esprime, è intollerabile. Ieri ha detto che “i consumi sono attesi in ripresa del 15%”, una performance che neanche nel boom tra i '50 e i '60, tenuto conto che si parte da un segno negativo figlio di una crisi endemica. Dalle Frattocchie a Fracchia o ad “Amici”. Se è con queste forze giovani, rosa, che Renzi vuol far la rivoluzione, Dio ci salvi. “Si vendono attraenti”, dice perfido il politologo Sartori, “e questo può provocare danni non indifferenti”. Di quel basso profilo vagamente arrogante, sul genere rivendicativo, presuntuoso, comunque belle son belle, fanciulle di buona borghesia mai consumatesi nella routine di un lavoro, la Madia una volta ebbe a vantarsi: “Sono forte della mia incompetenza”, cioè non so fare niente. Il guaio è che non imparano, come aprono bocca è un terremoto, si specchiano nella loro pozzanghera, solo che lo specchio è parlamentare, ministeriale. Da brividi. Oltre, in tutti i sensi, c'è l'emergente Bacchiddu, che mostra le terga per il comunismo e avverte: voglio fare la giornalista (lo farà, lo farà). Si parla di queste, perché a destra, notoriamente, c'è un vuoto che Berlusconi, finché ha retto, ha saputo colmare da par suo, mentre le grilline sono inclassificabili. Ma la situazione, sotto questo confuso cielo rosa, non è per niente eccellente. Le hanno tanto volute, reclamate, invocate, pretese. E alla fine le hanno ottenute. Risultato: le quote rosa le stanno uccidendo le stesse donne. Si stanno fagocitando da sole, a suon di fregnacce. 

Commenti

  1. Condivido in pieno. Mi verrebbe da pensare che dopo avere insultato in tutti i modi le ragazze della destra, ora ne copiano gli stili, con vent'anni di ritardo. Voglio dire che queste non sono meglio di una Mara Carfagna, gratificata a suo tempo delle peggiori ingiurie. In realtà, credo che queste donne non siano altro che la versione femminile dei loro omologhi maschi.. Semplicemente, il solo fatto di essere donne non le rende più intelligenti o capaci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo, bisogna sempre provare per credere; e a volte non è neanche sufficiente

      Elimina

Posta un commento