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DENTRO IL GIOCO


Oramai è passata, passa tutto in Italia, basta aspettare. E tutto si dimentica una volta passato. Io invece ci voglio tornare sopra, perché il comportamento del ministro Cancellieri, prima, durante e soprattutto dopo le sue disinvolture istituzionali, è stato e resta repellente. Una detenuta di lusso, appartenente a una famiglia avvolta nei peggiori sospetti, viene fatta scarcerare dal ministro della Giustizia, unica in un panorama di sessantaseimila reclusi, un quarto dei quali senza processo, in condizioni disumane, tanto che molti ne muoiono. Pizzicata a correggere quelle che evidentemente considera storture di un sistema giudiziario del quale è il più alto funzionario corrente, il ministro dà prova di tracotanza: lo faccio d'abitudine, e allora? Vengono fuori legami e trascorsi non edificanti tra la famiglia del ministro, in particolare un figlio, e la famiglia in odor di malaffare (in larga parte fatta arrestare) ma il ministro niente, neanche una piega, anzi reagisce più arrogante e infastidita che mai. Nel frattempo, l'ennesimo carcerato senza nome muore. Nessuna reazione della Cancellieri. Finché escono foto incredibili dell'amica beneficiata in giro per shopping a Milano: non sembra affatto soffrire di quell'anoressia che pure si era procurata, scegliendo di rifiutare il cibo servito in prigione, e per la quale l'amica ministro si era messa immediatamente a disposizione, molto prima che venissero fatte filtrare le voci, evidentemente artificiali e pretestuose, della povera martire in grave pericolo di vita. Tutto questo è indecente. Lo è anche il persistente bofonchiare del ministro, salvato da una porcata congiuta dei due partiti di maggioranza: il PD, che altrimenti teme la caduta subitanea del governo e la conseguente ascesa di un segretario che non vuole, il sindaco fiorentino Renzi; e il PDL, che della salvezza di questo ministro inqualificabile intende fare merce di scambio per salvare il suo padrone, a sua volta inchiodato da una sentenza circa analoghi comportamenti. In Italia si risolve tutto con una telefonata, specialmente le faccende al di fuori delle regole; e, vedi caso, quando a scivolare su una buccia è un ministro, emerge puntualmente un vaso di Pandora di compromessi, rapporti discutibili, affari coperti, situazioni losche, del tutto fuori categoria per i comuni mortali. A conferma che la democrazia è una faccenda maledettamente elitaria, antidemocratica, che non si diventa grand commis, funzionario, sottosegretario, ministro, esponente di livello del potere, se di quel potere non fai già parte. Se non sei ben dentro il gioco. Sapendo di poterlo piegare a tuo piacimento, il potere che hai, per proteggere la famiglia: la tua, quella dei tuoi amici, quella degli amici degli amici. E il fatto che, da colleghi e perfino commentatori, venga incitata a continuare, non fa che confermare la logica malavitosa del “così fan tutti”, se solo si può.

Commenti

  1. Si vabbè.....adesso me voi far credere che questa è arrivata a fare il Ministro perché è una amica degli amici................perché è inserita nel giro che conta....perché nel corso della sua lunghissima carriera non ha mai mosso una foglia per mettersi contro qualche potente....perché fa parte di un sistema che si regge sul favore reciproco e sui ricatti incrociati....Ma dai!!!

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  2. perche le voci sarebbero artificiali e pretestuose ?
    quindi costruite,cioè non vere?

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    1. Santo cielo, Davide faceva ironia, per rafforzare quel che scrivevo. Mi pare chiaro.

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