Un barlume, una vigilia
di Primavera di quaranta, forse più anni fa. C'erano anche allora
queste barbarie, questi mostri in libertà? C'erano, ma non così
quotidiani, facevano ancora notizia come schegge impazzite e nessuno
si sognava di invitarli in televisione, loro o i loro parenti. E, se
non ricordo male, la gente nel commentare, nello stupirsi non era più
ingenua, era solo più decente. Quando tutto sia cambiato non saprei,
forse con le prime furie di stampo politico, forse con certa
letteratura social-sessuale che pretendeva di “liberare”. Adesso
non si trovano più anticorpi, più reazioni. Più sorprese. Niente
indignazione e niente dignità. Se non ricordo male, sono cresciuto
in un mondo diverso, forse non il migliore ma più confortevole
senz'altro. Poi è partita l'orgia dei diritti, dei valori, delle
correttezze politiche e siamo a questo punto. Con l'orrore alla gola.
Allora chi ha sbagliato? Se non ricordo male, una Primavera era una
Primavera. Adesso mi pare tutto inutile, tutto sterile, anche questo
star qui a scrivere, poi qualcuno mi dice che gli fa bene e io
m'illudo che sia vero.
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