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TUTTI COMPLICI


Miserabile fine, quella del Movimento 5 Stelle. Miserabile inevitabile annunciata: lo squallore che ci si doveva aspettare: né più, né meno. La migliore expertise accreditata al grillismo era che avesse costretto il sistema politico a ripulirsi, a rifondarsi: risultati non pervenuti, anzi i grillini si sono subito uniformati, svenduti, anche questo largamente prevedibile: adesso, che fossero grilladri non lo dico più io, se lo dicono fra loro. E il furto delle diarie, degli scontrini, delle restituzioni mai restituite, delle rivoluzioni abortite, dell'incapacità al potere anziché al podere, al modico prezzo di ventimila euro cadauno al mese, è già dettaglio, minima immoralia, la rapina vera è altrove, è a monte perché non lo fai un partito con una simile accozzaglia di pazzi: questa è premeditazione, e questi i risultati: un anno andato affanculo, in coerenza, ed era un anno cruciale. 
Dicono anche: Grillo ha tenuto l'ordine che altrimenti degenerava in guerra civile. Questa è una buffoneria nella buffonata, e mi permetto di ricordare che si ripeteva lo stesso per il Movimento Sociale di Almirante, si diceva lo stesso per i partiti che avrebbero dovuto contenere una guerriglia continua che nessuno ha saputo arginare per abbondanti dieci anni; coi suddetti partiti che in realtà tutelavano, occultavano, facevano espatriare gli ambigui anelli di raccordo con l'eversione. Fino a che non hanno capito di non potercela più fare e allora hanno ceduto pieni poteri alla polizia, ai nuclei scelti come quelli di Dalla Chiesa che nel giro di due mesi facevano terra bruciata ai terroristi invincibili. Se questa situazione non si è ripetuta, non è grazie ai deliri di un folle che latrava di soluzioni definitive, di Parlamenti come scatole di tonno, di giustizia sommaria casa per casa, non per le trovate grandguignolesche dell'esimio ideologo professor Becchi che citava pari pari Toni Negri, ma proprio per eterogenesi dei fini, quello sbraitare truculento ha convinto molti di essere ad un passo da una nuova farsa tragica, per la quale fortunatamente avevamo sviluppato gli anticorpi.
Ma il male non è per tutti: Grillo, tra rimborsi elettorali e fatturati da blog, sui quali non risponde alla Gabanelli, s'è intascato una paccata di milioni che adesso andrà a godersi in campagna o, diversificando gli investimenti, nel mondo, come Tonino di Pietro, altro pupillo del Fatto, un giornale che non sbaglia mai quando sponsorizza qualcuno: adesso è rimasto Ingroia, e vedrete. Squallore nello squallore, la tanta brava gente idiota che adesso dice “Grillo? Mai votato e soprattutto mai lo rivoterò”. Artisti, scienziati, giornalisti, elettori comuni, mi spiace: non avete attenuanti, non avete alibi: avete votato gentaglia da trattamento sanitario obbligato e nessuno vi obbligava; li avete votati per odio, per idiozia, per allegria, per qualunquismo, per populismo, per ignoranza, per irrazionalità, per esoterismo, per nostalgie fasciocomuniste, perché è bastato un rutto ad incantarvi. Per cialtronaggine, in una parola. Adesso siete tutti complici e un Paese dove uno su tre ha votato una roba simile ha qualcosa che non va, altro che sorvegliato speciale in Europa.

Commenti

  1. "perché è bastato un rutto ad incantarvi".

    la cosa piu' seria che ho letto oggi.
    Vp

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  2. La triste verità è che il popolo italiano, nella qualità del suo uomo medio considerato (e quindi un buon 99%) è un popolo di pecoroni, non di cani da guardia; e in quanto pecoroni attendiamo il capo popolo che arrivi, urli 4 "ninjate" su un palco e ci inviti al famoso "Armiamoci e partite!".
    Prima Benito, poi la DC, poi Craxi, poi Silvio, ora Beppe.. E poi chi altri? Renzi ha sbagliato tempo. E' arrivato con 3 anni di ritardo (o con 7 di anticipo perchè in genere un capo popolo dura in carica un decennio, a volte 2 nei casi più particolari e beceri).
    Io mi candido a essere il successore!

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  3. Riflettevo ieri-poi il messaggio deve essersi perso-che al di là del fatto che il fenomeno Grillo si esaurirà ( e le osservazioni svolte altrove sulla (anti)democraticità interna del movimento sono,sotto il profilo costituzionale,pertinenti assai ),rimane però il cuore del problema che secondo me consiste nel fatto che un gruppo di associazioni private, in termini assoluti numericamente modeste ma organizzatissime, hanno occupato ogni spazio- amministrativo,culturale,artistico,dell'informazione,del lavoro pubblico e privato-del Paese. Ladri di denaro e di futuro. Per cui chi ne è al di fuori, chi non ha voluto e non vuole intrupparsi in queste consorterie( e non necessariamente accade per motivi "eroici", può anche bastare un tratto caratteriale)rischia di essere marginalizzato.

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  4. Sì ma questo affidarsi a un branco di pazzi (ladri per loro parte), non poteva essere una soluzione: al massimo, poteva essere un lavacro, di quelli all'italiana.

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