Padronissimi
di darmi del matto, del visionario ma io assistendo alle scene
dell'attentato di palazzo Chigi tornavo con la mente all'attentato di
piazza san Pietro, quello del turco Ali Agca che 32 anni fa quasi
ammazzava il papa Giovanni Paolo II e comunque deviò il corso degli
avvenimenti. Perché il pontefice da allora non fu più lo stesso.
Voleva ucciderlo o soltanto menomarlo? Negli anni, nei decenni si è
fatta strada questa seconda ipotesi, un cecchino micidiale che spara
per ferire, per rovinare, ma non per mandare all'altro mondo. Il lupo
grigio Ali Agca non ha mai rivelato la verità ovvero ne ha rivelate
mille, forse l'unica vera se l'è portata nella tomba Wojtyla, che lo
“confessò” nel confessionale della sua cella di massima
sicurezza. Oggi che c'è internet posso ritornare quante volte voglio
alle sequenze di Preiti che spara a due carabinieri e più le vedo
più non mi convinco e dubito: non sapeva cosa faceva oppure lo
sapeva benissimo? Perché uno dei due, Giuseppe Giangrande, resta al
momento paralizzato si direbbe con precisione chirurgica, attaccato a
una macchina per respirare e conseguenze così o sono del tutto
casuali o non lo sono affatto. Difficile, certo, pensare ad una
simile precisione in un muratore fallito. Ma intanto si vede il
balordo che prende la mira, “spara per uccidere” come dicono i
resoconti e invece non uccide ma devasta con giustezza micidiale.
Poi, anche lui, non saprà spiegare in modo convincente una sola
circostanza del suo gesto, anche lui le mille verità che mettono
insieme una colossale bugia. L'idea che uno si fa in questi casi è
del procedere di certi apparati: si prende un disperato, un idiota
con l'acqua alla gola e gli si dice: se fai quello che ti diciamo,
poi la tua famiglia non avrà più problemi. Sono supposizioni di chi
scrive, intendiamoci, padronissimi tutti di darmi del matto. Ma qui
non si cercano a tutti i costi i complotti e le dietrologie, quelle
lasciamole ai grillini nei quali peraltro credeva l'ambiguo muratore.
Restiamo ai fatti, anzi ai fatti che non tornano, che non trovano
spiegazione. Si vede uno che impugna una pistola spuntata chissà da
dove, la matricola abrasa, e la punta e la scarica con perizia
spaventosa, ma senza uccidere. Se uno non ci sa fare con le
rivoltelle, al massimo piglia un passero che vola. O un passante, ma
non il suo bersaglio dritto preciso in gola.
...e ora tutti a parlare di quanto questo si vuole suicidare...
RispondiElimina... che sembra un messaggio a chi può intenderlo.
RispondiEliminaConsiderando il fatto che fosse un giocatore indebitato, e che il controllo delle slot machine è per buona parte nelle mani della criminalità organizzata, è molto probabile che l'attentatore avesse un debito con la mafia calabrese, e che se fosse giusta la tua ipotesi, il mandante provenga da quegli ambienti!
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