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PRIMA CHE IL GIORNO


Ti guardo e mi guardi, sei inquietante
Luminosa luna e ti confesso:
Io, vivo non sono stato mai
E non sono mai appartenuto a niente
Sulla riva d'un baratro infinito
Trovo il mio presente, proprio adesso
Ora, nell'immenso, sento addosso
Privazioni sciolte nell'attesa
Notti solitarie in bicicletta
Cigolanti sbando senza senso
Jazz a pezzi in cuore e tra le piante
Tu, là sopra senza respirare
Esitante, dubitosa falce
Di sorpresa accesa m'accecavi
Dolce arresa nel tuo mare nero
Vorrei t'incendiassi per amore
Scioglierti per me vorrei vederti
E lasciare in volo un grande vuoto
Dov'era la luce, il tuo profilo
Solo un filo argenteo ora ricuce
Dello squarcio immoto il cielo che
T'ha perduto in sé, da qualche parte
Prima che il giorno porti via la morte

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