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L'ASSASSINO


Uccidere la storia
E' il sogno di tutti i profeti
Uccidere la morte
E' il sogno inconscio di ogni feto
E uccider la speranza
Che muore nel dolore è la mira segreta
Di ogni apologeta dell'amore
Di ogni esteta del bruto piacere
E uccider la miseria
E' il vanto di ogni ladro che ha trionfato
E uccidere anche il vento
E' la follia di chi è potente e mente
E uccidere le stelle
E' il fato di chi non ha fantasia
E uccider le stagioni
E' la logica senza più ragioni
E uccidere la vita
E' il nulla di chi merita se stesso
E uccidere la voce
E' il vortice che inghiotte anche l'ossesso
E uccider la parola
E' la meschinità della censura
E uccider la paura
E' l'alibi del coraggioso arreso
E uccidere la sera
E' la traccia d'un rimorso insonne
E uccidere l'affanno
E' la maschera dell'indifferenza
E uccidere le stanze
E' il fatale epilogo del tempo
Fatto d'angoli, spigoli banali
Tra attesa e rimpianto, seme e pianta
Nella foresta triste dei giorni
Sale lenta nel canto d'inverni
Senza un lamento schianta e non si sente
E uccidere sorrisi
E' un crimine, ma dei più cortesi
E le anime dei baci ancora stesi
Su giardini d'infanzia sono intruse
In quanti mesi che annusi da cane
Mentre scorrono dentro e una gran fame
Di chi non sei, di ciò ch'è stato spento
Ti divora e il silenzio ti scava
Dall'abisso di pensieri stinti
Così distanti da colori accesi
Nella mente che l'assassino ha ucciso

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