Accompagno
mio fratello dal meccanico a riprender l'auto e il meccanico sta
congedando uno al quale ha appena aggiustato un vecchio maggiolino
rosso. Non vuole un soldo: “Vattene via, se si ferma chiamami che
ti vengo a prendere”. L'anno scorso mi aveva detto: sopravviviamo
come possiamo, le ultime tasse di Monti ci hanno messo in ginocchio,
ci hanno preso quasi tutto. Tornando, mi fermo a far benzina, il
benzinaio ha gli occhi stanchi, la faccia segnata ma è cordiale,
amichevole: “Quest'anno la primavera mi pare che non è ancora
convinta”. Mi lava pure il vetro, mi saluta. Passo a salutare il
mio amico direttore di banca, che mi racconta di quanti vanno a
chiedere un prestito, un aiuto, una moratoria e lui fa quello che
può, rischiando il posto. Vado a prendere il pane, c'è la fornaia,
fresca e pulita come la primavera, mi sorride e quel sorriso mi
scende nel cuore mentre mi consegna il cartoccio. Mi fermo, c'è uno
spicchio di sole e questo Paese mi pare quasi bello. Torno su,
accendo il computer, c'è una zoccola dal nome di bordello, “Ruby rubacuori” che
piange fuori dal tribunale, dice che s'è confusa a farsi passare per
nipote di un presidente egiziano ma volevano colpire il suo papi
Silvio, una ressa di giornalisti pende dai suoi labbroni già
usurati, cambio sito e trovo Bersani che supplica “prendetemi sul
serio”, gli risponde un comico pazzo che, dalla piscina dove batte
il crawl, gorgoglia “Andate a fanculo, noi non ci accordiamo con
nessuno, maledetti!”, poi convoca gli schiavi in un kibbutz, quelli
ci vanno in torpedone e c'è una ressa di giornalisti disgraziati che
l'inseguono, tutto per scoprire che questi adepti, detti grillini, si
stanno già spaccando ma non vogliono mollare lo “stipendio” da
13mila euro e rotti, altro che rendere i soldi ai cittadini. Intanto
il presidente nomina 10 rincoglioniti, talmente saggi che uno casca
subito in una trappola telefonica da deficienti e ammette che è
tutta una presa per il culo in modo da dare ai partiti il tempo di
tornare in sella. Pannella a 83 anni sfascia giustamente lo studio e
una mano a una mezza sega di un provocatore che si spaccia per
giornalista e piagnucola, “mi hai fatto male, vado all'ospedale”,
la pressione fiscale sale al 53%, la gente si impicca stanca
dell'umiliazione di vivere, lo Stato per l'ennesima volta si rimangia
il pagamento dei 90 miliardi di debiti che ha verso le imprese, le
compagnie petrolifere si mettono d'accordo per derubarci meglio
sul furto della benzina, Stato e compagnie insieme, e l'antitrust si
fa le pompe, anvedi che risate. Che bel Paese, però di merda.
Dio mio Max, che giornata oggi. Tra il triplice suicidio a Civitanova e il pensiero ad italiani onesti come ben descrivi, mi viene solo voglia di piangere. Ma poi mi incazzo, proprio quando vedo il servilismo dei gornalisti (con la g minuscola o anche senza), quelli che dovrebbero lavorare per Novella2000, che invece informano il popolo leccando continuamente il culo a chi sta sul carro del vincitore (Grillo) o chi ha lasciato il carro dei perdenti (Renzi)
RispondiEliminaHai ragione, e' un bel paese, pero' di merda
So per certo che alcuni giornalisti del Fatto, ex pasionari grillini, in queste ore hanno un solo, assillante pensiero: e adesso, dove mi butto?
RispondiEliminaSecondo me, da buon Don Abbondio, si butteranno tutti a sinistra (perche' grillo i voti li ha presi da li') ai piedi di Renzi, e allora ancora, paese di merda
RispondiEliminaPurtroppo questa la scollatura fra il mondo reale e il teatro vergognoso della politica e degli strilloni. Una vergogna.
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