Rassegna
stampa della domenica mattina, un titolo sopra l'altro: “Fa
mangiare merda all'amico che gli ha rubato il profilo su facebook”;
“Nonna hacker ruba i soldi dalla carta di credito di un operaio”;
“Dimenticano il figlio in autostrada, lui li insegue a piedi”;
“Capogruppo 5 stelle Lombardi perde il portafoglio e chiede in
streaming ai grillini cosa fare”; “Assicurazione auto, direttiva
pari opportunità: le donne pagheranno di più”; “Curriculum
vitae in 140 caratteri: serve a trovare lavoro?”; “Bimba presa a
pugni per strada da uomo misterioso, sconosciuto il motivo”; “Nuova
vita per il Trota: ora alleva asini e capre”; “Morgan scappa
dall'ospedale ma la fidanzata lo ha già lasciato via facebook”;
“Galan: andavo a puttane e mi facevo le canne, che bello!”; “Sara
Tommasi chiede aiuto al papa per sponsorizzare il suo film porno”;
“Cameriere inguaia il 90enne Romiti: mi ha preso a schiaffoni”;
“Cicciolina aderisce al PLI: 'Ma quale sesso, da 2 anni faccio da
sola'”; “Crisi, è dramma nelle scuole: in gita solo uno studente
su tre”; “le Gemelle Sanzari nuotano in simbiosi: stesso tempo al
millesimo”; “Quirinarie, i grillini votano Grillo”; “Gaia
verrà, nel frattempo Crimi in alta velocità”; “Tartufologi e
misuratori di neve ci costano 2 miliardi l'anno”; “Omelia
domenicale di papa Francesco: 'Pregare per i cristiani perseguitati.
Buon pranzo'”.
Ora,
lasciamo perdere la faccenda del normale, che ci esce dalle orecchie:
ma, secondo voi, questo può ancora definirsi un Paese?
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