Dalle mani nasce una farfalla
La più sfortunata, la più bella
Quella che a volare non impara
Quella che respira di speranza
Che rimbalza tra quattro dolori
D'una stanza
Quattro mari verticali e bianchi
Per le ali stanche d'aspettare
Un decollo che non viene mai
Prigioniere dei loro colori
Dell'amore che non ha un futuro
Da posarsi, il vetro di una scuola
Una scala d'aria incontro al sole
L'arabesco artistico sospeso
Capriccioso e immenso nella luce
Che consuma lo spettro più atroce
Buia voce
A che serve allora un paio d'ali
Se tra quattro mari le condanni
Verticali che si chiuderanno
Sopra il giorno nel ritorno eterno
Del tempo che cade, che rimbalza
Sopra il pavimento della stanza
Senza il vento d'una visita
Lo sconcerto d'una novità
Un binario morto e più distante
Del viaggio che c'è da costa a costa
Del più vasto oceano di vita
Sei tu vero qui nel cimitero
Fra i richiami ignoti degli uccelli
Che disegnano canti alle stelle?
Sei più vivo senza più quei muri
Che arginano la tua libertà?
Dalle mani cresce un fiore amaro
Ecco che appassisce mentre sboccia
Rosa della solitudine
Posa il capo nudo nella resa
Anche questa sera dell'amore
Che non trova amore e prova ancora
Col coraggio della sua incoscienza
Di chi nasce per non vivere
E viaggia nel mare d'una stanza
Nell'immenso oceano d'attesa
Per un paio d'ali sempre accese
E' proprio bellissima, sembra una canzone che sembra una poesia! ^_^
RispondiElimina