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L'ALTRA DOMENICA


Oggi, per dispetto, in questa domenica scompigliata di nuvole d'amianto e raffiche di vento, a scrivere per ammazzare il tempo. Oggi, per dispetto, il pensiero è una biglia che rotola nella buca di una sensazione. A un'altra domenica, che verrà quando verrà e sarà la novità di sempre. A tradimento, fa caldo. Maggio, metà maggio. Fa caldo e ti ritrovi in calzoncini corti, niente calzini, niente maglioni, solo il vestito della tua pelle e il corpo vuole uscire dalla pelle e la pelle finalmente rinasce, rivive, respira. Il sole è forte adesso, tutto in casa l'assorbe e lui guarisce ogni spigolo. Niente più starnuti, niente brividi ostinati. È bello perdere tempo nelle mille piccole aggiustature delle crepe dell'inverno, bello incupirsi all'idea di quanto c'è da fare, ma non farlo, rimandare a domani. Bello lasciarsi cadere sul divano, uscire sul balcone, ritornare dentro, un po' svagati, un po' storditi. C'è la sensazione della vita, dell'esistere nell'istante che è fatto di luce. Finalmente. Metto su un file (stavo per dire “cassetta”) con un disco, non necessariamente nuovo: con certi ritorni si va sul sicuro, cerimonieri sono i fantasmi, colonne sonore sapute a memoria, nessuna distrazione, niente deve distogliere dal sapore di questo momento senza tempo, fra l'inverno morto del tutto e l'estate che è ancora nel suo grembo. Ma già spinge, s'agita, già chiama. Ciondolerai fino a sera, ed è lunga la sera, indulgente, complice e traditrice e tu ciondolerai attaccato a lei, senza muoverti da quella prigione grata, immaginando un lunedì meno tetro, col sole che ti dà appuntamento, lentamente sparisce ma sarà lì ancora quando ti alzerai, forte più di prima, per accompagnarti in questa vita ossuta, ma da oggi e per sempre un po' più libera, più zingara, più nuda. Come i tuoi gatti che si rotolano pazzi, come te che sei come i tuoi gatti, vorresti rotolarti come loro, insieme a loro sul balcone ma non osi e allora dissimuli, ti stendi e fingi di voler giocare. Ma il loro è un rituale serio, la danza della gioia, non hanno bisogno di te, t'invitano a disegnare il tuo sollievo altrimenti, hai il dono sanguinante del pensiero, qualcosa dovrai sacrificare sull'altare dell'incoscienza. Lasciali liberi e cogli nell'anima fertile ogni raggio di questa domenica, dove tutto quello che resta da fare è non far niente, è sentirsi rinascere, finalmente, dopo tutto il dolore di mesi gelidi e bianchi come corsie d'ospedale.

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