Ingeneroso
sarebbe disconoscere le qualità di un disco come AMO, che, alla
prova dei fatti, sfodera più intensità del previsto e mette a
tacere i sospetti di un rilassamento, dell'esaurimento delle
motivazioni. È un lavoro, certo, puntato su se stesso,
autoreferenziale, ma che non inganna il pubblico, gli fornisce
diverse ragioni per farsi apprezzare. Complessivamente migliore degli
ultimi album, Presente incluso. Ma altrettanto ipocrita sarebbe
tacerne i limiti. Quelli, ancora una volta, di una raccolta dove
qualcosa si poteva sacrificare, dove la pulizia formale, la bella
calligrafia, fa sostanza e a volte la sovrasta (Chiedi di me è
paradigmatico, un elementare gioco melodico dove tutto è
sovrastruttura). Dove a volte si avverte un eccesso di ambizione e si
rimpiange l'immediatezza della semplicità come punto d'arrivo. Dove
i testi, che pure non mancano di belle intuizioni, suonano qua e là
troppo verbosi, nello sforzo di dire tutto quello che in una sola
canzone non ci può stare. Dove il modo di cantare ha rinunciato a
qualsiasi sano eccesso e non si stacca dall'impeccabilità della
interpretazione...
(da CHI SEI - Renato Zero, luci ed ombre di un carisma)
Disponibile su
e in tutti i negozi digitali
Commenti
Posta un commento