Almeno uno: fuori dai coglioni |
Il paradosso – ma lo è
più in apparenza, e non inedito, tra l'altro – è che con la sua
sortita disperata Berlusconi sta facendo qualcosa di sinistra:
accelera la crisi, quella personale di Monti, mentre la sinistra
frena atterrita e fa quadrato attorno allo sciagurato tecnico. Tutta,
anche quella che fino a ieri avrebbe rispolverato (sosteneva) le
care, vecchie Brigate Rosse e oggi tuona indignata: Berlusconi
irresponsabile, calma e gesso, la ripresa arriverà nel 2014. Ammesso
che sia vero, campa, anzi muori cavallo! Ora, i punti deboli
dell'attacco di Berlusconi sono almeno tre. Uno, non offre una
soluzione alternativa. Due, non offre una qualsiasi compagine
(dell'accozzaglia rimasta fedele, non c'è uno pallidamente
presentabile e Briatore è molto peggio che impresentabile, per
quanto compatibile con chi lo candida). Tre, Berlusconi fino a un
mese fa sosteneva “lealmente” il governo Monti. Ma sulla
disinvoltura Berlusconi, più sfacciato d'una vecchia baldracca, non
si è mai fatto scrupoli e questo è un suo punto di forza: in
imbarazzo, adesso, ci sta tutto il carrozzone di sinistra, messo di
fronte alla propria ipocrisia. La sinistra teorica, strafottente,
pariolina e capalbina, impermeabile alla crisi, conservatrice almeno
quanto i suoi nemici di un sistema che le garantisce rendite di
posizione e privilegi, quanto a dire lo status quo che Monti ha
inteso mantenere e puntellare con ogni mezzo e senza risparmio di
ferocia. Da un anno non è cambiato niente se non le condizioni dei
deboli, dei poveri. Viene a ricordarcelo Berlusconi, con la solita
carica di assurdo che ogni sua epifania comporta. Ma intanto, una
volta di più la sua eterogenesi dei fini sta portando almeno un
effetto positivo. Portare a vedere il bluff di una sinistra che a
Monti proprio non vuole rinunciare, né oggi né domani (i suoi
progetti sono anche peggio del vuoto berlusconiano: Monti di tasse,
più ancora di prima). Occhio, che il Berlusconi dato per morto,
sepolto e decomposto potrebbe avere le sue chances. Non per altro, ma
perché, se è vero che sta sfasciando tutto, ebbene sfascia più che
altro macerie: siamo ridotti a farci il pane in casa e a non poter
comprare più un regalino ai nostri cari per dover pagare l'Imu. Non
c'è niente da salvare e la gente, senza complicarsi oltre la vita,
potrebbe accontentarsi di questo “regalo di Natale”. Tanto per
cominciare, chi non aveva soldi da buttare o investire nelle primarie
dimenticherà in fretta le imprese del bunga bunga e sarà grato a
chi lo ha “liberato” da nullità odiose come la Fornero e i degni
colleghi, gentaglia determinata ad imporci suicidi e disperazione per
i prossimi 20 anni a venire. E qualcuno si chiederà: ma non doveva
pensarci la sinistra? E sarà un casino, per la sinistra, trovare il
modo di legittimare la sua connivenza con Monti. Lo scriviamo senza
entusiasmo, ma rischiano di non essere pochi quelli “riconoscenti”
al Cavaliere.
Ritorna il dubbio : ma l'agenda Monti,chiunque governerà,non è imprescindibile ?
RispondiEliminaDavvero Berlusconi vorrà alienarsi l'appoggio ormai indispensabile di BCE, finanziatori,Merkel e compagnia del "rigore" ?
Già alienato, non ha più niente da perdere tranne l'impero
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