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"HO GETTATO LA TESSERA ELETTORALE"


Ciao Massimo. Questa mattina dopo avere pagato l'imu-tile tassa sulla casa ho appreso che le province rimarranno come sono. Io non voto da una quindicina d'anni ma ho preso la tessera elettorale e con molta calma l'ho inserita nella raccolta differenziata constatandone l'effettiva utilità. Ho 40 anni e per il resto della mia esistenza non andrò più a votare venisse giù Gesù sopra l'asinello a candidarsi. Così è la situazione che ci hanno propinato e così mi comporto di conseguenza. Perdonami per il tempo rubato.
Ciao e auguri.
Sergio, Recanati
 
Anche perché votare ancora i soliti, ancora con la solita legge elettorale... A proposito di province. Sai perché i tanto bistrattati docenti sono sul piede di guerra, laddove le avrebbero tagliate? Perché quegli enti sono deputati ad elargire il "premio produttività 2013", e non è un refuso, e, in caso di accorpamenti, temono ritardi nel balletto di competenze. Da cui gli scioperi, le okkupazioni concordate coi ragazzini, i sabotaggi passivi, le guerre sorde, ecc. O della totale irresponsabilità. Le scuole, conventi di monaci faziosi e pigri. Le province, monasteri di imbucati e raccomandati. Niente deve cambiare, e niente cambierà. Ho sentito io Bersani e Vendola parlare di Scuola ed Enti locali come fossero Cosa Loro, maiuscolo, perché l'atteggiamento è mafioso: e lo sono, infatti. Sono monopolizzate, lì Gramsci con il suo "egemonismo" ha vinto senza combattere. Li ho sentiti promettere più soldi (che vanno tutti ai docenti, e zero alle strutture, come per la magistratura e per qualsiasi altro settore pubblico) e meno responsabilità. Conosco insegnanti che, dopo avere conseguito la tanto ambita cattedra, come primo gesto hanno scatenato il blocco didattico alla sola proposta di dover lavorare 2 ore in più. Ne conosco altri che si vantano di paralizzare qualsiasi istituto in cui mettano piede a botte di "rivolte studentesche", di cui insegnano la teoria e la tecnica. Ne conosco altri ancora capaci di una tale produttività su internet, nei vari forum dedicati a cantanti ed altre cazzate, da chiedersi dove lo trovino il tempo anche per insegnare. E non dimentico quella che, in una scuola pugliese, voleva cacciarmi non perché facessi politica, ma perché non la facevo, non partecipavo alla sua propaganda, non incitavo gli allievi alla militanza, parlavo d'altro. E quando la sfidai, al buio: "Signora, mi fa vedere le sue due tessere, Cgil scuola e PD?", mi rispose: "Ma lei come fa a saperlo?". Fu la stessa che poi subornò uno studentello, costretto a scrivere alcune falsità al mio indirizzo, subito rimangiate dopo una minaccia di querela. Sai cosa mi scrisse, vedendosi scoperta? "Bisogna perdonare, sono giovani". Sì, giovani, cretini e senza dignità, se si prestano alla diffamazione spicciola per conto di qualche insegnante cialtrona. Intendiamoci, conosco anche professori talmente entusiasti e coscienziosi da consumarsi per autoimmolazione: e non è giusto, perchè da soli coprono le magagne dei rispettivi contesti, e se ne giovano i colleghi lavativi. Sono santi che non fanno un paradiso, santi all'inferno. Quanto alle province, meglio stendere un velo. Piene del peggio. Qui dove vivo, per esempio, è tutto un abbracciarsi, un pappa e ciccia, un ammiccare, un "darsi una mano". Assessori del tutto inutili, superflui, ridicoli, capaci solo di ruminare alle sagre. In compenso, hanno imbarcato i migliori leccaculo, di preferenza vendoliani ma senza disdegnare il redivivo Bersani. Ho sentito Vendola dire, testualmente: "Merito è una parola schifosa". Dalla sua bocca, ci sta. Ma se non c'è merito, resta solo il demerito. E questo non cambierà. Non deve cambiare.

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